giovedì, novembre 08, 2007

Addiopizzo parte civile

PALERMO - Saranno parte civile contro gli estortori della famiglia mafiosa della Noce le associazioni antiracket SOS Impresa, Fai e Addio Pizzo. Lo ha deciso il gup di Palermo, Mario Conte, che ha anche ammesso la richiesta di partecipare al processo presentata da Confindustria, Confcommercio e dalla Provincia di Palermo. Il procedimento è a carico di 16 esponenti della cosca, tra cui il capo Piero Di Napoli, accusati di mafia e estorsione, e 10 commercianti, vittime, del racket, imputati di favoreggiamento perché, negando di avere subito le pressioni degli uomini d'onore, nonostante le prove evidenti raccolte dai magistrati, avrebbero favorito i taglieggiatori. Nel corso dell'udienza due commercianti hanno chiesto di essere ammessi al patteggiamento e 15 presunti mafiosi di accedere al rito abbreviato. Sulle istanze il gup si è riservato e rinviando al 15 novembre."Dopo gli arresti dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, che gestivano il grande business delle estorsioni, possiamo certamente affermare che Cosa nostra è più debole, e i comportamenti reticenti dei commercianti non devono essere più tollerati", affermano gli avvocati Salvatore Caradonna e Salvatore Forello, legali dell'associazione Addiopizzo e della Fai, la Federazione nazionale antiracket.Caradonna e Forello prima dell'udienza avevano specificato che le associazioni antiracket intendono costituirsi parte civile non solo contro gli esponenti del clan degli estorsori, ma anche nei confronti dei numerosi commercianti palermitani che si sono rifiutati di collaborare con gli inquirenti."Con il loro silenzio - dicono Caradonna e Forello - questi signori hanno contribuito a isolare e a danneggiare la categoria degli esercenti che coraggiosamente a Palermo si ribellano all'imposizione del pizzo".
08/11/2007

Fonte: La Sicilia

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