mercoledì, ottobre 31, 2007

A questo punto meglio la confisca...Assurdo...

SICULIANA (AGRIGENTO) - Tante stranezze in Sicilia con situazioni al limite del paradosso. Terreni e beni mai confiscati e beni confiscati che restano tali soltanto sulla carta. I beni al boss mafioso Gerlando Caruana li hanno confiscati nel 1993, ma lui li utilizza, anzi, nell'abitazione di Siculiana che da 14 anni è di proprietà dello Stato, ci vive ancora.
Nel paese dell'agrigentino, in cui ieri la polizia ha arrestato undici persone su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che ha portato in cella politici, imprenditori ed esattori del pizzo, il bene immobile dello Stato è ancora abitato dal mafioso.
L'inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Agrigento ha portato anche a far emergere il coraggio degli imprenditori a denunciare di aver pagare il pizzo alla cosca locale. Ma davanti ad un'azione di coraggio come quella avuta dalle vittime del racket, si passa a vedere in questo piccolo paese simboli dell'illegalità che sono sotto gli occhi della gente.
In via Roma al numero 230, a Siculiana, ci abita Gerlando Caruana, è un immobile confiscato al 50%, perché in comproprietà con la moglie, Maria Silvana Parisi, impiegata all'Ufficio Affari generali del Comune di Siculiana, lo stesso in cui sono indagati il sindaco ed il comandante dei Vigili urbani per concorso esterno in associazione mafiosa. Il bene, che dieci anni fa è stato affidato al Comune, è in comproprietà con la moglie e quindi non può essere venduto dallo Stato nè tantomeno affidato per uso sociale.
Prefettura ed investigatori, che su questa vicenda da alcuni mesi hanno avviato accertamenti, hanno scoperto che a Caruana nessuno ha mai fatto pagare nemmeno l'affitto.
Nel 2001 il caso è stato sollevato dalla Squadra mobile con una informativa inviata alla Procura di Agrigento per evidenziare eventuali omissioni da parte dei responsabili.

30/10/2007
Fonte: La Sicilia

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