giovedì, ottobre 11, 2007

Miccichè vai affanculo!!!

CATANIA - Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, in merito all'immagine che i siciliani all'estero e al ruolo di promiozione del marchio regionale legato alle numerose "Casa Sicilia" sparse per il mondo. Per Miccichè "un messaggio sempre negativo" legato alla peculiarità della presenza della mafia. "Ad esempio - aveva detto il presidente dell'Ars - se qualcuno, in viaggio per Palermo in aereo, non ricorda che l'immagine della Sicilia è legata alla mafia noi la evidenziamo subito già con il nome dell'aeroporto"."Le recenti dichiarazioni di Miccichè sono tanto inopportune quanto insensate. Se la Sicilia esporta troppo spesso un'immagine negativa non è certo perchè si è deciso, giustamente, di intitolare l'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino". Tuona Pino Apprendi, deputato regionale Ds"La Sicilia - prosegue - è afflitta da mali profondamente radicati nel tessuto socio-economico. Solo sconfiggendo la mafia possiamo pensare di esportare un'immagine finalmente positiva. Fino ad allora dobbiamo impegnarci tutti, ognuno per ciò che attiene il proprio ruolo, per raggiungere questo obiettivo"."Il Presidente dell'Assemblea regionale siciliana dovrebbe chiedere scusa alla Sicilia intera e non solo ai familiari di Falcone e Borsellino per questa sua frase infelice. Per fortuna in tutto il mondo l'immagine buona e pulita della Sicilia è immortalata nella foto in cui i due magistrati siciliani sorridono". Commenta il presidente della Commissione antimafia, Francesco Forgione (Prc). "Per me - aggiunge Forgione - è davvero imbarazzante dover replicare ad affermazioni che ogni cittadino siciliano non avrebbe voluto ascoltare"."Il nome di Falcone e Borsellino in tutto il mondo ricorda la Sicilia pulita che ha lottato e lotta contro la mafia. L'immagine della Sicilia è danneggiata dalla mafia e non dall'antimafia". Aggiunge Giuseppe Lumia (Ds), vice Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. "Questo dovrebbe essere ormai chiaro a tutti e per questo spero che l'on. Miccichè - aggiunge - ritiri questa dichiarazione che ancora una volta non da centralità ad un impegno comune e prioritario nella lotta alla mafia"."È paradossale che secondo il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, la Sicilia debba curare la propria immagine cancellando il nome dell'aeroporto Falcone-Borsellino. Tutto questo mentre si svolge un processo per mafia che vede tra gli imputati il presidente della Regione". Dice Rita Borsellino, leader dell'Unione all'Ars. Sottolineando l'importanza di questo momento storico "in cui molti imprenditori stanno trovando il coraggio di denunciare gli estorsori", la Borsellino ha ribadito la necessità di intervenire "bene e presto. Il dibattito - ha aggiunto - si sta avvitando su esercito sì esercito no. Il punto vero su cui l'Assemblea deve confrontarsi è invece come si può fare ad assicurare subito maggiore protezione a chi denuncia e non fare sfumare questo momento particolarmente positivo". "Miccichè dimostra ancora una volta di non poter rappresentare la Sicilia e i siciliani". Rincara a nome del gruppo di Sinistra democratica alla Camera, Angelo Lomaglio. "Falcone e Borsellino, proprio all'opposto di quanto pensa Miccichè, sono il simbolo di una Sicilia che non si arrende alla mafia. Di una Sicilia abitata da gente che ha il coraggio di lottare, ogni giorno, perchè la mafia sia sconfitta. Di gente onesta che non ha paura di rischiare la propria vita, proprio come fecero Falcone e Borsellino". Per Lomaglio "è stato tanto doloroso leggere la sua volgare e insulsa dichiarazione. Particolarmente grave è il momento in cui Miccichè dice queste cose mentre i giovani, gli imprenditori e il popolo siciliano cominciano una nuova ribellione contro il potere mafioso, frasi del genere sembrano far presagire che chi combatte la mafia non è supportato dalle istituzioni. Per questo Miccichè dovrebbe dimettersi dalla carica di Presidente dell'Assemblea regionale siciliana, di cui certamente non è degno". In verità Micccichè, nel suo intervento aveva anche aggiunto: "Dobbiamo lavorare tutti insieme e al di là di ogni colore politico, senza far prevalere dentro di noi l'aspetto demagogico, affinchè si cambi l'immagine stereotipata della Sicilia"."Hanno perso tutti il ben dell'intelletto: a destra, sinistra e centro. C'è da restarci di sasso. Poi si lamentano che vengono fuori personaggi come Grillo". Questo infine il commento di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia."Sono anni - ha aggiunto - che vado nelle scuole a parlare di legalità e lotta alla mafia con i ragazzi e poi mi sento dire una cosa simile dal presidente dell'Ars, il politico simbolo della Sicilia. A Miccichè - ha concluso - non viene il sospetto che chi viene a Palermo in aereo, vedendo la scritta 'Aeroporto Falcone-Borsellino', venga in mente l'antimafia e non la mafia?". Miccichè chiede scusa, ma rincara la dose - Pressocchè immediate le scuse di Miccichè alla "signora Falcone": "La mia non è stata una dichiarazione felice e di questo mi scuso con la signora Falcone e non solo con lei. Il mio intervento a Bivona da cui è stata estrapolata quella frase era comunque molto più complesso ed era mirato, cosa di cui continuo ad essere convinto, a provare a cambiare l'immagine di una terra che tra mille peculiarità riesce a trasmettere la sola identità di terra di mafia". "Sto lottando da anni, con passione, per lo sviluppo di questa terra - sottolinea Miccichè - ma devo costatare, purtroppo, che qualsiasi sforzo viene vanificato dalla volontà di noi siciliani di essere percepiti come un popolo disgraziato in continua emergenza".Il Presidente dell'Ars ricorda che "ogni giorno leggiamo sulla stampa di morti in Campania, ma non mi risultano richieste di esercito da parte di nessuno. Il danno che provochiamo continuamente sui mercati internazionali e sui possibili investimenti nell'Isola sono enormi e, sinceramente, non riesco a capire il motivo di questa autoflagellazione siciliana"."Ciò non toglie - conclude Miccichè - comunque che è mio dovere ritirare la frase sul nome dell'aeroporto di Palermo intitolato a due martiri della nostra infinita battaglia contro la criminalità organizzata senza la quale non avremmo oggi neanche la speranza di quello sviluppo che io auspico".
10/10/2007

Fonte: La Sicilia

5 commenti:

Anonimo ha detto...

e ti assicuro che un semplice "affanculo" è davvero poco!
carlo

Anonimo ha detto...

PUNTA RAISI AEROPORTO DELLA MAFIA.
La Repubblica
27-12-07, pagina 2, sezione PALERMO
Gli indirizzi dei vertici Gesap nella valigetta del numero uno
ANCHE l’aeroporto di Palermo rientrava nella giurisdizione
dei Lo Piccolo. Non è chiaro perché, nessun appunto o
segnale fornisce un’indicazione al riguardo, ma nella
valigetta ventiquattrore del boss, sequestrata a Giardinello,
è stato trovato anche un “pizzino” con su appuntati gli
indirizzi e i numeri di telefono dei vertici della Gesap.
Indirizzo circonstanziato con tanto di punti di “vicinanza”
per l’abitazione palermitana dell’amministratore della Gesap
Giacomo Terranova , esponente di Forza Italia, e indirizzo
e numero di telefono di casa di Carmelo Scelta, direttore
generale della società che gestisce i servizi a terra dello
scalo aeroportuale Falcone e Borsellino.
27 dicembre 2007 Repubblica.it

La Repubblica
12-12-07, pagina 11, sezione PALERMO
le lettere
Aeroporto, il trasporto dei dipendenti Gesap Ufficio stampa
Gesap Spa Palermo A seguito dell' articolo di Salvo
Palazzolo pubblicato il 2 dicembre dal titolo "I bus
dell' aeroporto gestiti dai Di Maggio" la Gesap Spa,
società che gestisce lo scalo palermitano, precisa di non
aver assegnato il servizio di trasporto dei propri
dipendenti a nessuna ditta che faccia capo a Gaspare
Di Maggio. Ci siamo limitati a riportare quanto scrive il
gip Maria Pino nell' ordinanza di custodia cautelare per
Gaspare Di Maggio. Nel capitolo intitolato "I bagagli
all' aeroporto" è scritto: «è opportuno specificare che
Di Maggio Gaspare è il titolare firmatario dell' omonima
impresa individuale di autonoleggio da rimessa con
conducente che si occupa del trasporto dei dipendenti
dell' Alitalia e della Gesap presso l' aeroporto
Falcone-Borsellino». s. p.

Anonimo ha detto...

L'aeroporto della MAFIA!
La Repubblica
02-12-07, pagina 6, sezione PALERMO
Il clan cercava di evitare la dogana agli arrivi dagli Usa. E il padrino collezionava libri di mafia
I bus dell' aeroporto gestiti dai Di Maggio
il retroscena
Il geometra Gaspare Di Maggio, 46 anni, si dava arie da intellettuale di provincia. Tutti sapevano che era il figlio di Procopio, il padrino che a Cinisi significa la storia di Cosa nostra, ma lui si vantava di sapere della mafia solo quello che aveva letto nella sua collezioni di libri. Da Giuseppe Fava a Piero Grasso e Saverio Lodato, da Claire Sterling ad Angelo Vecchio. Una raccolta da mafiologo impegnato. Forse questo atteggiamento da persona per bene aveva fatto ottenere all' impresa di autonoleggio di Gaspare Di Maggio il trasporto dei dipendenti di Gesap e Alitalia all' aeroporto Falcone-Borsellino. I carabinieri si sono soffermati a lungo su questo incarico, perché nelle intercettazioni si sono trovati a cogliere strane parole: soprattutto quando qualche parente americano del boss doveva arrivare a Punta Raisi. Che cosa non doveva passare dalla dogana? Un giorno, Di Maggio incaricò un suo familiare di rassicurare la zia Gianna. Partì subito una chiamata, con un' ambasciata per la parente: «Sì, a posto, non fare nomi, ok ci dici~ tutto a posto e basta, non fare nomi per telefono». Gaspare Di Maggio è ritenuto un altro dei contatti che Salvatore Lo Piccolo coltivava per rinsaldare gli affari e gli scambi con i cugini americani. Libri a parte, venerdì sera è stato arrestato per le strade di Cinisi con una pistola alla cintola, una calibro 22. Era ormai Gaspare Di Maggio il reggente del clan dopo la sparizione del fratello Peppone, ritenuto troppo prepotente dagli stessi boss. s. p.

Anonimo ha detto...

FORZA ITALIA AIRPORT dovrebbe piacergli.

Anonimo ha detto...

La Mafia non esiste e non è mai esistita, e gli amministratori della gesap sono tutte degnissime persone, avete capito o nooo.