martedì, agosto 14, 2007

Rettifica della rettifica

PALERMO - Sicario di cosa nostra e sindacalista. Il latitante Francesco Franzese è stato arrestato alla periferia di Palermo, nella villetta in cui si era rifugiato. L'uomo, 43 anni, era ricercato dal 2006 per omicidio: le forze dell'ordine erano sulle sue tracce da tempo e a maggio avevano scoperto che lavorava come capocantiere a Palermo. Capocantiere, responsabile della sicurezza e sindacalista: un'attività "pulita" che affiancava a quella della gestione delle estorsioni nella zona di San Lorenzo. Inoltre secondo gli inquirenti il boss - detto "Franco di Partanna" - stava preparando un agguato, anche se non si sa ancora quale fosse l'obiettivo. Con Franzese sono stati fermati due coniugi che abitavano nella villetta di via Salerno, Nadia Costanzo, 23 anni, e Giacomo Spatola, 28 anni, e Antonino Nuccio, 46 anni, che al momento del blitz si trovava con loro. Al momento dell'irruzione della polizia, il boss ha temuto si trattasse di un'esecuzione organizzata dai clan rivali. Ma, una volta capito di non aver possibilità di fuga (come aveva fatto invece a maggio dal cantiere) si è consegnato. Nel covo di via Salerno gli investigatori hanno trovato dei "pizzini", lettere e biglietti scambiati con il boss mafioso Salvatore Lo Piccolo, capo mandamento della zona di San Lorenzo, latitante da oltre 20 anni. Inoltre sono stati scoperti libri e registri con le cifre e i nomi delle persone che subivano le estorsioni. Per il questore di Palermo, Giuseppe Caruso, "Francesco Franzese è certamente un personaggio di spessore dentro Cosa nostra, il suo arresto è un nuovo colpo alla mafia sia per i suoi precedenti specifici, sia per la collocazione della famiglia mafiosa del territorio di Partanna-Mondello".
Fonte: La repubblica

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