martedì, agosto 28, 2007

Anniversario Libero Grassi

PALERMO - "Gli unici passi avanti in questi lunghi anni nella lotta alla mafia e al racket delle estorsioni sono stati fatti grazie alle associazioni come Addiopizzo e al coraggio dei singoli". E' la voce di Pina Maisano, vedova di Libero Grassi, l'imprenditore che denunciò pubblicamente gli esattori del pizzo e che venne ucciso il 29 agosto del 1991 in via Alfieri, a Palermo, con un colpo di pistola alla testa, dal killer della cosca di San Lorenzo, Salvino Madonia. Nel sedicesimo anniversario dell'uccisione, si terrà una commemorazione sul luogo dell'agguato e si svolgerà in prefettura un convegno sull'accesso al credito legale. "L'economia siciliana - continua Maisano, ex senatrice dei Verdi - è minata e mortificata dal fenomeno delle estorsioni. Per la mafia non è tanto un problema di introiti finanziari ma piuttosto di controllo del territorio"."Qualche nota positiva - dice la vedova di Libero Grassi - si registra solo grazie all'impegno di un gruppo di giovani e alla voglia di cambiamento di alcuni negozianti che, in duecento, hanno deciso di aderire al comitato Addiopizzo, esponendo il logo di 'chi non pagà nelle vetrine dei loro negozi o aziende". La vedova plaude al continuo impegno delle associazioni contro il racket dell'usura "Sono lievi segnali di cambiamento - continua Pina Maisano - ma importanti. Anche la Regione sembra che si stia attivando per dare una sede momentanea all'impresa di Guaiana in alcuni terreni demaniali a Partanna Mondello. Il Comune ha invece messo a disposizione i suoi dipendenti per ripulire l'area dell'incendio".Interessante, secondo Pina Grassi, anche la proposta lanciata qualche tempo fa da Tano Grasso, presidente onorario della Fai, di introdurre una legge per considerare reato la mancata denuncia delle estorsioni. "Sono assolutamente d'accordo con Tano Grasso - prosegue la vedova - Chi non denuncia è connivente, ma lo Stato non approverà mai una legge del genere. La lotta al racket sarà ancora tutta basata sul coraggio di pochi".
27/08/2007

Fonte: La Sicilia

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