mercoledì, luglio 18, 2007

Il sistema degli appalti

Catania, 17 lug. - Esiste “un vero e proprio sistema di acquisizione illecita degli appalti pubblici ’sotto soglia’ comunitaria incentrato sulla distinzione tra ‘gare libere’ (vale a dire soggette alle ordinarie forme di pubblicita’) e gare ‘non libere’ in quanto del tutto sottratte all’ordinario regime di pubblicita’ difficilmente conoscibile dai terzi e percio’ sostanzialmente riservate ad un ristretto numero di imprenditori operante sotto l’egida dei vari gruppi malavitosi e in accordo con i vari funzionari a vario modo chiamati a gestire tali appalti”. Lo scrivono i magistrati della Dda di Catania nella relazione presentata oggi alla commissione parlamentare Antimafia, in cui spiegano nel dettaglio il meccanismo piu’ volte svelato nel corso di inchieste sugli appalti. “I dati processuali -aggiungono- hanno permesso di accertare che nelle regioni caratterizzate dalla presenza della criminalita’ organizzata, dietro ogni gara d’appalto ‘non libera’ vi e’ sempre un imprenditore non interessato, il quale prima della celebrazione della gara si adopera per raggiungere un accordo spartitorio con il funzionario responsabile del procedimento cosi’ da ottenere l’assegnazione dell’appalto”. Una volta raggiunto l’accordo, l’imprenditore cui l’appalto e’ stato assegnato “e’ autorizzato a porre in essere la necessaria attivita’ di turbativa della gara occorrente per conseguire la formale aggiudicazione dell’appalto”. Un sistema, secondo i pm della Dda catanese da “grado di penetrazione assai elevato”.
Fonte: pubblicità oggi

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