giovedì, giugno 07, 2007

Sentenza caso Calvi

ROMA - Tutti assolti al processo sulla morte di Roberto Calvi. Dopo 25 anni dalla morte del presidente del vecchio Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, Flavio Carboni, la sua ex fidanzata Manuela Kleinszig, Pippo Calò, Ernesto Diotallevi e Silvano Vittor sono stati prosciolti. E' il verdetto emesso dalla seconda Corte d'assise di Roma. Appellandosi alla formula del codice penale equivalente alla vecchia formula dell'insufficienza di prove, la Corte, presieduta da Mario Lucio d'Andria, ha pronunciato l'assoluzione di quattro dei cinque imputati accusati di concorso in omicidio volontario premeditato. Per Manuela Kleinszig, ex fidanzata del faccendiere Flavio Carboni, la Corte ha pronunciato l'assoluzione con formula piena. Nell'aula bunker del carcere romano di Rebibbia la corte ha messo un punto fermo ad un processo cominciato nell'ottobre del 2005. Decine di udienze e centinaia di testimoni escussi in aula. Il pm aveva chiesto l'ergastolo per quattro dei cinque imputati: l'imprenditore Flavio Carboni; l'ex cassiere della mafia Pippo Calò; Ernesto Diotallevi, e l'ex contrabbandiere Silvano Vittor. Non così per l'ex compagna dell'ex impreditore, Manuela Kleinszig, per laquale il pm ha sollecitato l'assoluzione. Roberto Calvi fu trovato impiccato il 18 giugno 1982 sotto il ponte dei Frati Neri, a Londra. Per anni, quella morte fu ritenuta un suicidio; fino a quanto alcune perizie apertamente parlarono di 'morte provocata', di omicidio. A conclusione delle indagini, il pm andò addirittura oltre. Dietro la morte del banchiere - ha sostenuto - si nasconderebbero una serie di intrecci 'torbidi': dalla cattiva amministrazione del denaro di Cosa Nostra affidato al banchiere milanese, al pericolo che fossero rivelati segreti di riciclaggi compiuti attraverso il Banco Ambrosiano, alla volontà dei mandanti di quella morte di acquisire maggiore peso negoziale nei confronti di coloro che erano in rapporti con Calvi, ovvero massoneria, P2, Ior, referenti politici e istituzionali, enti pubblici nazionali. I difensori degli imputati fin da subito si erano detti convinti, sulla base di consulenze di parte, che l'ex presidente del Banco Ambrosiano si sia suicidato. Ma la sentenza di oggi è destinata a rimanere solo una pagina di questa vicenda: sulla morte di Calvi, in procura a Roma, c'é un secondo fascicolo aperto, un'indagine-stralcio sui mandanti che vede indagate una decina di persone tra le quali Licio Gelli.
Fonte: La Repubblica

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