mercoledì, maggio 09, 2007

Operazione "Black out", nove arresti

TRAPANI - Il mandamento mafioso di Mazara del Vallo che comprende le "famiglie" di Mazara e Marsala sarebbe stato composto da imprenditori, commercianti, dipendenti comunali e operai. E sullo sfondo l’ombra della massoneria sul controllo degli appalti pubblici. E’ ciò che emerge dall’operazione "Black out" della Squadra mobile di Trapani scattata nelle prime ore di questa mattina.
Nove gli arresti. Nelle relative ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip di Palermo su richiesta della Dda, sono contestati i reati di associazione mafiosa, favoreggiamento aggravato, turbata libertà degli incanti, detenzione illegale di armi ed esplosivi. Tra gli arrestati, figura l'architetto Giuseppe Sucameli, di 59 anni, funzionario tecnico del Comune di Mazara del Vallo, ma anche l'impiegato comunale Giuseppe Gabriele, di 39 anni, di Campobello di Mazara. In manette anche gli imprenditori Michele e Salvino Accomando, padre e figlio di 59 e 28 anni, e gli operai Antonio e Marco Buffa, padre e figlio di 62 e 34 anni, tutti di Mazara del Vallo. Gli altri ordini di arresto hanno interessato tre commercianti di Marsala: Gaetano Davide Greco di 39 anni, Carlo Licari detto "Nicola" e Vincenzo Fabio Licari detto "Fabio", amici di 56 e 32 anni. Attraverso una serie di intercettazioni e riprese video, gli investigatori avrebbero accertato l'esistenza di un gruppo ristretto di persone, per lo più imprenditori, incaricato inizialmente di gestire la latitanza del capo mandamento di Mazara del Vallo e boss della cosca locale, Andrea Manciaracina, e di Natale Bonafede della famiglia mafiosa di Marsala. Dopo l'arresto dei due latitanti, avvenuto la notte del 31 gennaio 2003, lo stesso gruppo avrebbe continuato a occuparsi del controllo degli appalti pubblici su diretta espressione di volonta' del vertice del mandamento di Mazara del Vallo. Secondo gli investigatori, soprattutto l'attività imprenditoriale di Michele Accomando avrebbe rappresentato per l'associazione mafiosa, una fonte di sostentamento e al tempo stesso uno strumento per la gestione del territorio: sia attraverso il controllo, da parte di Michele Accomando in concorso con il funzionario comunale Giuseppe Sucameli, delle gare pubbliche bandite dal Comune di Mazara del Vallo, sia per le opere realizzate dalla Srl "Gruppo Lavori", gestita dallo stesso Accomando, quale aggiudicataria di gare pubbliche o esecutrice di lavori in regime di sub appalto o di nolo a freddo. Sulla base degli elementi raccolti, e' stato eseguito il sequestro preventivo della "Gruppo Lavori s.r.l.", che ha sede a Mazara del Vallo in viale Turchia 24, ed ha come oggetto sociale l'assunzione di appalti pubblici e privati nel campo dell'edilizia immobiliare e stradale in genere. In relazione al favoreggiamento della latitanza di Andrea Manciaracina e di Natale Bonafede, invece, e' stato disposto il sequestro preventivo di una Fiat Panda 4x4, intestata a Michele Accomando. Attraverso i servizi di intercettazione, sono anche emerse prove riguardo alla disponibilita' di armi da parte degli indagati, oltre che di somme di denaro e documenti custoditi per conto della cosca mafiosa. Nel corso dell'operazione, sono state notificati nove avvisi di garanzia, con l'avvio di contestuali perquisizioni, nei confronti di altri imprenditori, di Mazara del Vallo, Palermo e Agrigento, la cui posizione e' al vaglio della DDA di Palermo.Nell’inchiesta viene fuori un coinvolgimento della massoneria nel sistema di controllo degli appalti pubblici costruito dal un gruppo di imprenditori, commercianti, dipendenti comunali e operai, tutti ritenuti organici o contigui al mandamento mafioso di Mazara del Vallo. Nelle trame dell’indagine si profila un patto di ferro finalizzato inizialmente alla gestione della latitanza del capo mandamento di Mazara del Vallo, Andrea Manciaracina, e di Natale Bonafede, della famiglia mafiosa di Marsala, e dopo l'arresto dei due, nella notte del 31 gennaio 2003, al controllo degli appalti pubblici. Le intercettazioni, in particolare, spiegano gli investigatori, rivelano la "dichiarata appartenenza dell'imprenditore Michele Accomando a una loggia massonica, di natura e radice imprecisata, operante a Mazara del Vallo e, per suo stesso dire, diffusa tramite altri 'fratelli' in altre zone del territorio siciliano". Nella veste di massone, l'imprenditore si sarebbe attivato per la risoluzione di alcune pratiche amministrative, nonchè per evitare il trasferimento del funzionario comunale Giuseppe Sucameli, responsabile dal 29 marzo 2002 al 16 ottobre 2003 dell'Ufficio Appalti del Comune di Mazara del Vallo (ufficio costituito con determina sindacale del 29 marzo 2002 all'interno dell'Ufficio Contratti), "tentando di intervenire presso la Corte dei Conti, motivando tale scelta con la circostanza che, presso la struttura della magistratura contabile, prestava servizio anche un 'loro fratello". Secondo gli uomini della Mobile, Accomando avrebbe pilotato le gare pubbliche bandite dal Comune di Mazara del Vallo, a beneficio della locale famiglia mafiosa, grazie al determinante concorso di Sucameli, "costantemente pronto - come si desume dalle intercettazioni - a prestare la propria funzione per favorire le imprese di volta in volta indicate da Cosa nostra".Sucameli sarebbe risultato pienamente inserito nell'organico della cosca mazarese, come peraltro Accomando. Dalle conversazioni intercettate, in particolare, sarebbe emerso che entrambi avrebbero partecipato a importanti incontri tra uomini d'onore, compreso l'allora latitante Totò Riina, fin dai tempi in cui la 'famiglia' mazarese era retta dal suo rappresentante storico Mariano Agate. Il funzionario comunale, anche dopo essere stato rimosso dall'incarico all''Ufficio appalti, a causa di dissidi con il segretario comunale dell'epoca, avrebbe continuato a operare per la gestione illecita delle gare pubbliche a favore delle ditte indicate dai vertici mafiosi, rappresentati da Salvatore Tamburello e dal figlio Matteo dopo la cattura di Manciaracina. Il reato di turbata liberta' degli incanti è stato accertato in relazione alla gara pubblica per la 'realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria nella via Reno' a Mazara del Vallo.
09/05/2007
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: