giovedì, marzo 01, 2007

Usura, ricetta Serra

Con il preciso scopo di ricondurre ad ambiti condivisi il coordinamento di attività sociali ancora riferite a strutture disarticolate ed eterogenee, ha preso il via a Palazzo Valentini la terza Conferenza Provinciale Permanente, presieduta dal prefetto di Roma, Achille Serra. Impegnativi gli argomenti all’ordine del giorno: lavoro nero, assistenza alle vittime dell’usura, abbattimento delle barriere architettoniche e rilevazione degli Uffici periferici dello Stato nella provincia. “Mi sono riproposto – ha annunciato Serra - di incontrare le associazioni di categoria per proporre l’apertura in tutti i comuni di sportelli che funzionino da intermediari con le forze dell’ordine, segnalando i casi di usura ed estorsione”. Oltre ai rappresentanti degli uffici statali periferici, erano presenti per la Regione gli assessori Bruno Astorre e Augusto Battaglia, per il Comune l’assessore Dante Pomponi e il vicesindaco Mariapia Garavaglia e per la Provincia l’assessore Gloria Malaspina. “Vorrei far capire alle associazioni di categoria – ha continuato il Prefetto - che i reati di usura e estorsione sono i più facili da scoprire quando arriva la notizia di reato. Non necessariamente c’è bisogno di denuncia, basta la segnalazione che lo sportello, gestito dall’associazione, può fare al posto della singola vittima. Sportelli del genere esistono già a Brindisi e Catania, sei ce ne sono a Roma e i risultati sono ottimi. Già dalla prossima settimana – ha concluso Serra - entrerà in funzione questa sorta di cabina di regia che verrà affidato ad un funzionario della Prefettura. I dati sul lavoro nero e sugli incidenti sul lavoro nella nostra regione sono preoccupanti, per cui tutti abbiamo condiviso l’idea di istituire questo strumento che vedrà la collaborazione della Prefettura con enti locali, Inail, Inps, direzione provinciale del lavoro”. Riferendosi ai problemi dell’immigrazione, Serra ha ricordato i buoni risultati ottenuti con le precedenti riunioni. “Vorrei però – ha specificato – verifiche due volte l’anno: per questo penso che la prossima riunione sarà prima dell’estate per esaminare gli effetti delle ipotesi di lavoro che abbiamo costruito oggi”. Riguardo all’abbattimento delle barriere architettoniche, il Prefetto ha evidenziato la necessità si sensibilizzare istituzioni e aziende private. Con la Conferenza Provinciale Permanente, istituita dall’art. 11 del D.Lgs 300/99, si è voluto ridisegnare l’organizzazione del Governo in ambito locale, dando l’avvio alla trasformazione delle Prefetture in Uffici Territoriali del Governo. Le Prefetture hanno ulteriormente ridefinito il proprio ruolo, proprio con l’adozione della Conferenza Provinciale Permanente - presieduta dal Prefetto – che prevede il coinvolgimento delle autonomie locali. Insieme al Prefetto, titolare della sede capoluogo di regione, fanno parte di tale organismo anche i rappresentanti delle strutture periferiche regionali dello Stato e possono essere chiamati a partecipare i rappresentanti della Regione. I profili organizzativi della Conferenza Permanente comprendono 4 sezioni, a loro volta subarticolate in uno o più tavoli tecnici da convocare con cadenza almeno quindicinale. Il primo tavolo tecnico riguarda l’emergenza abitativa, tutela dei minori, insediamenti abusivi di nomadi nella Capitale. Segue quello che si occupa dell’allargamento dello strumento del Documento Unico di Regolarità Contributiva. Ed ancora, il settore tutela dell’ambiente con particolare attenzione alla salvaguardia idrogeologica. Infine, un tavolo di notevole impegno riguarda l’intolleranza, il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo, il livello dei servizi pubblici erogati in provincia, l’integrazione degli extracomunitari e dei nomadi. Tra i risultati raggiunti figurano il protocollo d’intesa del maggio 2006 tra Regione, Provincia e Comune con l’Associazione Bancaria italiana per favorire l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa ad una fascia di popolazione svantaggiata. Inoltre, il protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio che ha permesso ai Comuni di destinare gli immobili confiscati alla mafia all’emergenza abitativa e il progetto per verificare situazioni di sfruttamento dei minori, specialmente rom e conseguire una maggiore scolarizzazione dei nomadi minori. Non ultima l’attività preparatoria per un Gruppo di lavoro interstituzionale impegnato nello studio per un recupero dal degrado degli argini del Tevere a Roma.
Fonte: italiasera

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