lunedì, febbraio 26, 2007

Quattro arresti in inchiesta su appalti

PALERMO - Gli uomini del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Palermo hanno eseguito stamani quattro ordini di custodia cautelare in carcere nell'ambito di una inchiesta su mafia e appalti coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia. Fra le persone arrestate su ordine del gip figurano anche imprenditori. L'inchiesta mette in luce come i boss mafiosi di una zona del Palermitano riuscivano a pilotare appalti pubblici imponendo nell'esecuzione dei lavori imprese a loro vicine. L'inchiesta ha consentito ai Pm della Direzione distrettuale antimafia di ricostruire i nuovi assetti delle famiglie mafiose del mandamento di Partinico. Gli inquirenti fanno riferimento nel provvedimento ad un particolare, al settore della mafia, quello "che si fa impresa". I boss, secondo gli inquirenti, si sostituiscono agli imprenditori.
In carcere sono finiti i fratelli Salvatore e Sergio Imperiale, rispettivamente di 40 e 30 anni; Leonardo Baucina, di 46 e Filippo Santoro, di 53. Il gip Vincenzina Massa ha contestato agli indagati l'accusa di associazione mafiosa. L'inchiesta è coordinata dai pm Maurizio De Lucia e Francesco Del Bene. Le società degli imprenditori arrestati si sono occupate, fra l'altro, dei lavori di rifacimento di una pista dell'aeroporto Falcone-Borsellino, della messa in sicurezza dello stadio Barbera di Palermo per essere a norma con il decreto Pisanu, del Policentro di Partinico e di alcune attività all'Università di Palermo.
Alcuni di questi lavori, nonostante fossero stati aggiudicati a ditte catanesi, sono stati eseguiti in gran parte dalle società degli Imperiale, che avrebbero contatti anche con le famiglie mafiose del capoluogo etneo. Salvatore Imperiale è indicato come il leader del gruppo. Già condannato definitivamente nel 2001 per mafia, è ritenuto fra i maggiori esperti nel settore dei grandi appalti, in grado di mediare con i rappresentanti mafiosi di più province, intervenendo personalmente nelle decisioni prese al cospetto di latitanti mafiosi come Salvatore Lo Piccolo.
Leonardo Baucina è il factotum e uomo di fiducia di Salvatore Imperiale ed è incaricato di sovrintendere e controllare gli operai impiegati nei cantieri della famiglia Imperiale. Nel 1985 è stato coinvolto nell'omicidio dell'appuntato dei carabinieri Antonino Favazzi: condannato a 30 anni in primo grado, successivamente nel 1990 è stato assolto. Il gruppo, secondo quanto emerge dalle conversazioni registrate dalle microspie, disponeva anche di armi.
Le indagini hanno accertato, come si legge dal provvedimento del gip Vincenzina Massa, la capacità di infiltrazione dei fratelli Salvatore e Sergio Imperiale all'interno dell'amministrazione del Comune di Partinico. È emerso dalle intercettazioni che i due indagati erano in grado di ricevere informazioni di prima mano sui lavori gestiti dal Comune, al punto da poter comunicare ad un responsabile di una impresa partecipante ad un appalto l'aggiudicazione prima ancora che l'interessato ne fosse informato dai canali istituzionali.
Secondo l'accusa i fratelli Imperiale avrebbero avuto contatti per la gestione illecita degli appalti anche con Simone Castello, esponente della famiglia mafiosa di Villabate e uomo di fiducia di Bernardo Provenzano; condannato in passato per associazione mafiosa. Gli investigatori il 16 gennaio 2006 intercettano una conversazione tra Salvatore Imperiale e Leonardo Baucina, entrambi arrestati stamani, durante la quale Imperiale racconta di essere stato avvicinato da un gruppo imprenditoriale catanese, interessato all'appalto per la costruzione della metropolitana di Palermo, i cui lavori sarebbero stati aggiudicati a un'azienda di Torino e un'altra spagnola, consociate appunto con imprese catanesi.
26/02/2007
Fonte: La Sicilia

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