mercoledì, febbraio 21, 2007

Lumia era nel mirino

PALERMO - I boss mafiosi avevano progettato l'uccisione dell'ex presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Lumia (Ds). Il piano è stato scoperto dalla procura di Palermo che ha chiesto ed ottenuto dal gip due ordini di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti sono firmati dal giudice Donatella Puleo, su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Lari e del sostituto Michele Prestipino, e riguardano Domenico Virga, 43 anni, capomafia di Gangi (Palermo), già detenuto, e Salvatore Fileccia, di 42, ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di "Palermo Villagrazia".Il progetto di attentato, deliberato secondo l'accusa agli inizi del 2000 dai vertici di Cosa nostra con in testa Bernardo Provenzano, ha trovato riscontro dalle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia, Maurizio Di Gati. Già in precedenza aveva parlato del piano di morte nei confronti di Lumia il pentito Nino Giuffrè. I due collaboratori, per i quali la procura sta procedendo per queste accuse separatamente, sostengono che si erano procurati, attraverso Virga e Fileccia, una serie di armi, fra cui Kalashinikov, che dovevano servire per uccidere il parlamentare. I fucili mitragliatori provenivano dagli agrigentini e ancora adesso, secondo i pentiti, sono nella disponibilità dei boss palermitani.
Le armi che dovevano essere utilizzate per uccidere l'ex presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Lumia, erano state consegnate, secondo il pentito Maurizio Di Gati, direttamente a Domenico Virga e Salvatore Fileccia, nei confronti dei quali stamani i carabinieri hanno notificato due ordini di custodia cautelare in carcere. Per mettere in pratica il piano di morte l'ex boss di Caccamo, Nino Giuffrè, aveva scelto due persone: i cugini Pino e Giuseppe Rizzo, della famiglia mafiosa di Cerda. Giuffrè spiega ai pm che l'idea di uccidere Lumia era nata nel 2000 dopo un incontro con Provenzano. "Lumia era molto attivo nei discorsi antimafia - afferma Giuffrè - allora se ricordo bene, addirittura era il Presidente dell'Antimafia nazionale e io ero particolarmente e in prima persona, uno dei suoi nemici, perchè lui gravitava in modo particolare nella zona di Termini Imerese, ma in modo particolare nella zona di Caccamo". "Lumia - aggiunge - martellava sempre in modo particolare contro di me nell'ambito politico, anche dopo l'uccisione di Nico Geraci, frequentava altri comuni nel mio mandamento, fra cui in modo particolare Roccapalumba e Vicari, ma frequentava anche altri comuni del mandamento di Corleone. Un giorno, trovandomi con Provenzano, prendendo lo spunto che lo stesso onorevole Lumia fosse stato in qualche paesino nel Corleonese, e si scagliava contro di noi... Provenzano mi dice, quasi casualmente, ad arte, 'Si, ma tu quasi quasi, che fai? Tu lo vuoi... lo vuoi uccidere?'. Lei la mia posizione la sa, gli ho risposto, e lui 'Se tu sei d'accordo, se tu lo vuoi fare, è il tuo territorio...'. Risposi subito che lo volevo fare. E siamo rimasti che l'onorevole Lumia doveva essere ucciso". Il piano per uccidere Lumia non venne messo in atto perchè Giuffrè aveva preso tempo, per timore delle conseguenze che sarebbero derivate dall'omicidio di un politico effettuato nel territorio in cui comandava il capomafia allora latitante. È lo stesso Giuffrè che lo spiega ai pm."Dopo che Provenzano aveva detto che Lumia si poteva uccidere - afferma Giuffrè - ho fatto con calma, siccome era un discorso, come sto dicendo mio, me ne hanno dato incarico a me personalmente e nel bene o nel male mi sono preso pure questa responsabilità di fare con calma, però in tutta onestà devo dire che ogni tanto mi si aggirava il discorso: piano, piano vediamo perchè era anche necessario valutare il danno che facciamo, da vivo, da morto; perchè se da morto deve fare più danno che da vivo, andiamoci piano, poi andiamo vedendo, andiamo valutando"."Posso dire - afferma Giuffrè - che in un certo qual modo ho babbiato, (scherzato) questo non l'ho detto mai a nessuno, l'ho detto a me stesso e ho preso tempo, e adesso siamo qua". Giuffrè, infatti venne arrestato dai carabinieri e il progetto di attentato che lui stava preparando sfumò.
20/02/2007
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: