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PALERMO - Beni per un valore di 6,5 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Palermo a conclusione di indagini economico-patrimoniali su alcuni personaggi accusati di mafia. Il provvedimento ha colpito
Gioacchino Dragna, 59 anni, al quale sono stati sequestrati beni per 3 milioni di euro. Dragna, condannato per associazione mafiosa con sentenza del Tribunale e confermata dalla Corte d'Appello di Palermo, è stato indicato dai collaboratori di giustizia
Isidoro Cracolici, Francesco Onorato e Antonino Avitabile, come persona inserita a pieno titolo nella famiglia mafiosa
di San Lorenzo e alle dirette dipendenze del latitante
Salvatore Lo Piccolo, nonchè molto vicino a
Salvatore Biondo, di cui era il consuocero. All'uomo sono stati sequestrati l'intero capitale sociale della "Smia" Srl società meridionale ingrosso abbigliamento; un locale di 301 metri quadrati; la società Generale immobiliare italiana; 2 appartamenti. Per gli investigatori la pellicceria Smia sarebbe stata utilizzata in numerose occasioni come base di riunioni mafiose. Altri 3,5 milioni di euro sono stati sequestrati a
Benedetto Parisi, 65 anni, ritenuto legato alla famiglia mafiosa di
Belmonte Mezzagno e uomo di fiducia dell'allora latitante e capo del mandamento
Benedetto Spera; a
Salvatore Morreale, 55 anni, considerato legato alla famiglia mafiosa di 'Palermo Centro'; a Domenico D'Amico, 56 anni, ritenuto uomo d'onore della famiglia di 'Palermo Pagliarelli' e a Salvatore Testa, 54 anni, che per gli investigatori sarebbe collegato alla cosca mafiosa di Brancaccio.
16/12/2006
Fonte: La Sicilia
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