giovedì, novembre 02, 2006

Ancora i PM

CATANIA - "Il mio livello di fantasia non riesce a raggiungere questi livelli, ma forse è un'insufficienza mia...". Così il procuratore della Repubblica di Catania, Mario Busacca, commenta la proposta di ricorrere agli sponsor privati per far funzionare gli uffici giudiziari prospettata dal capo del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia, Claudio Castelli.Alla Procura etnea 11 magistrati della locale Dda hanno rimesso il loro mandato per la mancanza di auto, carburanti e autisti. L'ufficio ha debiti per circa 70 mila euro per fare fronte al lavoro giudiziario. "Certo bisognerebbe conoscere meglio l'iniziativa - osserva Busacca - ma resta difficile da immaginare di eseguire un'operazione con degli spot, con un ordine di arresto emesso grazie a una certa ditta che produce toner su una carta di un'altra famosa azienda o che gli arrestati andranno in un carcere recentemente ristrutturato da quella famosa società edile...".Quella di Catania non è l'unica situazione critica in Sicilia. La grave condizione economica in cui versa la procura di Palermo viene denunciata dal procuratore di Palermo, Francesco Messineo, il quale nelle scorse settimane ha già fatto presente al ministero della Giustizia l'indebitamento degli uffici giudiziari del capoluogo siciliano.Il capo della Dda fa un esempio: "Per le fotocopie - dice - abbiamo avuto da parte dello Stato un taglio brutale dei finanziamenti e tutto ciò ci porta ad un forte indebitamento. Finiamo al punto che più lavoriamo e più ci indebitiamo". La situazione è grave anche per la benzina delle auto di scorta e per le riparazioni delle "blindate".A proposito dell'ipotesi degli spot Messineo è meno perplesso: "Se può servire ben venga anche se, allo stato, non vedo come la proposta potrebbe essere attuata. Vediamo che evoluzione avrà lo studio dell'idea. Certo, se si riuscisse a realizzarla e fosse utile non avrei nulla in contrario".
02/11/2006
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: