giovedì, ottobre 12, 2006

Mannoia parla di De Mauro

Palermo, 11 ott. - Il cadavere del giornalista Mauro De Mauro fu riesumato dai boss che lo avevano fatto seppellire sulle sponde del fiume Oreto, nei pressi del Ponte Corleone sulla circonvallazione di Palermo, e venne distrutto con acidi assieme ai resti di altre vittime della mafia. A raccontarlo ai giudici della terza sezione della Corte di Assise di Palermo e' stato il pentito Francesco Marino Mannoia, sentito questo pomeriggio in videoconferenza da una localita' degli Usa dove vive sotto protezione. De Mauro, cronista di giudiziaria del quotidiano "L'Ora", venne sequestrato davanti alla sua casa di viale delle Magnolie a Palermo il 16 settembre del 1970. Quello in corso e' il primo processo che si celebra per il delitto e il boss Toto' Riina e' l'unico imputato, come mandante. Secondo quanto ha riferito Marino Mannoia, la riesumazione si rese indispensabile per i boss quando, tra il 1977 e il 1978, sotto il Ponte Corleone avrebbero dovuto essere realizzati lavori di scavo che avrebbero mosso il terreno e avrebbero cosi' potuto portare alla luce il cimitero della mafia che vi si trovava. In quegli anni, secondo il collaboratore di giustizia, Cosa Nostra aveva cominciato a utilizzare l'acido per eliminare i cadaveri delle vittime della 'lupara bianca'. "Nella mia famiglia, quella di Stefano Bontate, avevamo molto acido perche' lo usavamo per raffinare la droga", ha affermato Marino Mannoia che in seno al clan ricopriva proprio il ruolo di chimico in virtu' dei suoi studi. Il pentito ha indicato in Stefano Bontate, Gaetano Badalamenti (entrambi deceduti) e Toto' Riina i "triumviri di Cosa Nostra", cioe' i capi in quel periodo, e i responsabili dell'uccisione di De Mauro. Con loro, per Mannoia, avrebbe avuto interesse alla morte di De Mauro anche il boss di Riesi (Caltanissetta), Giuseppe Di Cristina - assassinato nel 1978 - in quanto legato sentimentalmente alla sorella di Bontate. Tuttavia il collaboratore di giustizia ha detto di non essere a conoscenza dei motivi specifici per cui fu deciso il delitto. Ha affermato comunque che De Mauro era noto come "giornalista investigatore" e che la sua eliminazione potrebbe anche legarsi a interessi di Cosa Nostra americana e al delitto Mattei.
Fonte: agi.it

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