martedì, ottobre 24, 2006

Conferma del carcere duro per Riina jr

ROMA - Ha continuato a comandare anche dietro le sbarre, come hanno dimostrato le intercettazioni ambientali dei colloqui con i parenti e come hanno indicato pentiti attendibili: per questo Giovanni Riina, figlio del boss dei corleonesi Totò Riina, dovrà rimanere nel regime di isolamento del 41 bis mentre sconta la condanna all'ergastolo per omicidio aggravato e altri reati. Lo sottolinea la Cassazione nella sentenza 35715, depositata oggi, che spiega le motivazioni per le quali i supremi giudici - nella camera di consiglio svoltasi il dieci ottobre - hanno deciso di dichiarare inammissibile il ricorso di Giovanni jr contro il decreto del dicembre 2005 che gli aveva prorogato il 'carcere duro'. In particolare la Suprema corte ha mostrato di condividere quanto già affermato dal Tribunale di sorveglianza di Perugia - lo scorso marzo - sulla pericolosità del detenuto Riina jr che, anche durante la detenzione fra il 2000 e il 2002, ha "saputo mantenere una posizione di comando nell'ambito della consorteria criminale di Corleone". Giovanni Riina avrebbe dato prova di una "non comune capacità di direzione di affari illeciti e di attività delittuose" e di "una determinazione di assoluto spicco ed una ferma volontà di svolgere un compito di direzione anche in ordine alla destinazione pro quota dei profitti di attività illecita, disponendo all'uopo di una ampia rete di persone e riuscendo anche dal carcere a svolgere il proprio ruolo decisionale".
24/10/2006
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: