mercoledì, luglio 05, 2006

Condannato finanziere residente in Sud Africa

PALERMO - I giudici della seconda sezione del tribunale hanno condannato a nove anni di reclusione il finanziere Vito Roberto Palazzolo, da anni residente in Sudafrica, accusato di associazione mafiosa. Dopo la lettura del dispositivo della sentenza, i giudici hanno emesso anche un ordine di custodia cautelare. L'uomo, originario del palermitano, risulta adesso latitante. I pm Domenico Gozzo e Gaetano Paci avevano chiesto una condanna a 12 anni di reclusione. Per l'accusa Palazzolo è considerato uomo d'onore della famiglia mafiosa di Partinico ed in affari con Bernardo Provenzano.
Vito Roberto Palazzolo per 17 anni è stato considerato latitante ma dal 2003, da quando la Cassazione ha annullato l'ordine di arresto, era sotto processo in contumacia. Le prime inchieste su Palazzolo vennero avviate negli anni Ottanta da Giovanni Falcone e sfociarono poi nell'indagine "Pizza connection". Proprio per uno stralcio di questa inchiesta, Palazzolo è ancora sotto indagine negli Stati Uniti per traffico di stupefacenti. I pm Domenico Gozzo e Gaetano Paci hanno contestato all'imputato fatti di mafia a partire dal 1992 fino ad oggi, fra questi, oltre ai rapporti economici con Bernardo Provenzano, anche alcuni contatti con il senatore Marcello Dell'Utri (Fi), al quale l'imprenditore chiedeva aiuto "per evitare problemi giudiziari", e poi con il boss Pino Lipari e con Andrea Mangiaracina.
Secondo l'accusa Palazzolo avrebbe avuto interessi economici insieme a Provenzano in una catena di supermercati in Sicilia e in passato anche in una società di assicurazione tedesca. I pm, durante la requisitoria, hanno parlato anche di alcune dichiarazioni fatte da Palazzolo all'Fbi, dalle quali emerge che in passato l'imprenditore ha avuto contatti con il medico Nino Cinà, arrestato nei giorni scorsi per mafia. Agli agenti federali l'imprenditore originario di Terrasini ha detto di aver ricevuto una lettera da Cinà, che è stato il medico di Riina, che gli chiedeva di "lavorare insieme"..
05/07/2006
Fonte: La Sicilia

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