martedì, maggio 23, 2006

Messaggio di Napolitano per Falcone

ROMA - Ecco il messaggio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla professoressa Maria Falcone, Presidente della Fondazione "Giovanni e Francesca Falcone". "Quattordici anni orsono la strage di Capaci segnò il culmine dell'attacco mafioso contro lo Stato democratico. L'angoscia e l'allarme di quelle ore restano incancellabili nella mia memoria. L'Italia fu brutalmente colpita nelle persone di uno dei suoi più degni, combattivi e moderni magistrati, Giovanni Falcone, della sua valorosa consorte e collega Francesca Morvillo, degli agenti Antonio Montinaro, Rocco di Cillo e Vito Schifani dedicatisi alla loro sicurezza.Ma la battaglia e l'esempio di Giovanni Falcone diedero i loro frutti. L'attacco mafioso alle istituzioni repubblicane fu fermato. L'azione della magistratura e delle forze dell'ordine, nonostante le difficoltà, è continuata con successo, anche se ad un prezzo ancora elevato di rischi e sacrifici. Sono stati anche di recente assicurati alla giustizia alcuni dei più pericolosi capi dell'organizzazione criminale. Le indagini e gli interventi repressivi hanno conosciuto nuovi sviluppi, volti a contrastare vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione mafiosa. Si tratta di un impegno che deve instancabilmente proseguire e vedere unite le forze sociali e politiche del paese.Nel nome di Giovanni e Francesca Falcone, la Fondazione da lei presieduta - cara Signora Maria - ha dato e continua a dare un contributo prezioso alla diffusione della cultura della legalità, alla mobilitazione di tutte le forze sane della società e in particolar modo delle generazioni più giovani per la conquista di condizioni di sicurezza e convivenza civile in Sicilia.Nel ricordo delle occasioni in cui ho potuto personalmente partecipare alle iniziative della Fondazione, rivolgo a lei, agli illustri relatori del Convegno e ai ragazzi che con il loro slancio suscitano speranza e fiducia, un commosso e solidale saluto e il più fervido augurio di buon lavoro".
23/05/2006
Fonte: La Sicilia

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