ROMA - La Suprema corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo per i boss Raffaele Ganci e Giuseppe Lucchese, accusati di aver fornito il supporto logistico e di copertura al gruppo di fuoco che il 3 settembre '82 uccise, a Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.In particolare, la Suprema corte ha dichiarato "inammissibili" i ricorsi dei due imputati e li ha condannati a pagare 1000 euro per spese di giustizia e 4 mila 200 euro per le spese processuali sostenuti dalla presidenza del Consiglio e dal ministero dell'Interno, costituitesi parte civile nel procedimento.Con questa decisione, la magistratura di legittimità ha messo la parola fine ai processi nati in seguito all'eccidio di via Carini: uno ai boss della cupola, uno agli esecutori materiali e ai fiancheggiatori, uno ai collaboratori di giustizia che con le loro rivelazioni hanno consentito di far luce sul delitto. La posizione processuale di Ganci e Lucchese era stata, inizialmente, stralciata per motivi di salute di Ganci e per le incompatibilità di alcuni giudici. All'epoca della strage di via Carini, Ganci e Lucchese erano uomini di punta della mafia, ma solo dopo il 1983 sono divenuti - rispettivamente - capo mandamento della Noce e di Brancaccio.
12/05/2006
1 commento:
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