mercoledì, aprile 12, 2006

Provenzano in isolamento

ROMA - Bernardo Provenzano è stato trasferito nella notte dal carcere palermitano dell'Ucciardone a quello di Terni. Guardato a vista e videosorvegliato 24 ore su 24, il capo dei capi di Cosa Nostra, arrestato ieri, si troverebbe - secondo quanto si è appreso - in un'area riservata del carcere e sottoposto a un regime di isolamento diurno e notturno. In un'altra area del penitenziario di Terni ci sarebbe anche il figlio di Totò Riina, Giovanni, detenuto in regime di 41 bis (il cosiddetto 'carcere duro').Non è escluso che Provenzano venga in futuro trasferito dal carcere di Terni: le sue condizioni di salute - viene fatto notare da fonti qualificate - sono infatti giudicate non buone. Il viaggio da Palermo al carcere umbro è infatti avvenuto con un medico a bordo. A Terni, al momento, ci sarebbero 28 detenuti in regime di 41 bis, molti dei quali arrivati nei mesi scorsi dal supercarcere di Spoleto.Straordinarie misure di sicurezza sono state predisposte dalla questura di Terni nell'area del carcere di vocabolo Sabbione dove dalla scorsa notte è rinchiuso Provenzano. I servizi sono stati decisi in accordo con la struttura carceraria. La zona di vocabolo Sabbione era già normalmente sorvegliata dalle forze dell'ordine."Bernardo Provenzano non ha dato alcun segnale di voler parlare, ha mostrato un'estrema compostezza". Gilberto Calderozzi, direttore del Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione anticrimine centrale (Dac) della Polizia di Stato, ha descritto così l'atteggiamento del boss a 24 ore dalla clamorosa cattura.Calderozzi ha spiegato che le forze dell'ordine sono arrivate all'arresto di Provenzano attraverso un gruppo di lavoro specifico, che si è adattato al tipo di territorio e alla cultura del soggetto. In merito all'eventuale rapporto tra le elezioni e l'arresto del capomafia, il funzionario ha spiegato che "ieri mattina sono intervenuti nuovi elementi che hanno fatto decidere l'intervento".Il direttore dello Sco ha inoltre confermato che esperti stanno svolgendo indagini tecnico-scientifiche nel casolare dove è stato individuato Provenzano e che stanno cercando qualsiasi indicazione per possibili rapporti del capomafia con l'esterno, e per collegare situazioni precedenti.La domanda che ci si pone adesso è quella se la mafia avesse già contemplato la possibilità dell'arresto di Provenzano, e se abbia già idee chiare per il successore. In particolare si parla di Salvatore Lo Piccolo, specie se Cosa nostra vuole continuare la politica di mediazione avviata da Provenzano e dal giovane boss Matteo Messina Denaro. Il dubbio è se l'organizzazione criminale voglia invece tornare alle maniere forti, come ai tempi di Totò Riina, ideatore della strategia stragista che costò la vita ai giudici Falcone e Borsellino.
12/04/2006

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