CATANIA - La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco Umberto Scapagnini e di otto ex assessori della sua giunta in carica nel 2005 nell'ambito dell'inchiesta sui contributi previdenziali pagati dal Comune ai propri dipendenti per i danni da cenere lavica tre giorni prima del voto amministrativo nel capoluogo etneo.L'udienza preliminare si terrà domani mattina davanti al Gip Antonino Caruso. La richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata dal procuratore Mario Busacca e dai sostituti Francesco Puleio e Ignazio Fonzo. Oltre all'allora sindaco, poi riconfermato, Umberto Scapagnini, sono imputati e otto degli ex assessori che componevano la sua giunta: Nino Strano, Fabio Fatuzzo, Orazio D'Antoni, Angelo Rosano, Antonino Nicotra, Filippo Grasso, Ignazio De Mauro e Rosario D'Agata. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale.Al centro dell'inchiesta ci sono due delibere comunali per la restituzione dei contributi previdenziali il cui prelievo doveva essere sospeso durante l'emergenza cenere lavica creata da una fase eruttiva dell'Etna. Per questo i circa 4 mila dipendenti comunali avrebbero ricevuto in busta paga una somma compresa tra i 300 e i mille euro, che dovranno restituire senza interessi in 11 anni al loro ente previdenziale.
10 Febbraio 2006
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