PALERMO - I giudici della terza sezione del tribunale di Palermo hanno assolto il prefetto Mario Mori ed il tenente colonnello Sergio de Caprio dall'accusa di favoreggiamento alla mafia con la formula piena perché il fatto non costituisce reato. I giudici sono stati in camera di consiglio per tre ore ed hanno accolto le richieste della difesa degli imputati. Nel dispositivo i magistrati hanno disposto la trasmissione alla Procura dei verbali di udienza con le deposizioni rese in aula dai pentiti Santo Di Matteo e Baldassare di Maggio. I pm avevano chiesto la trasmissione degli atti per procedere per falsa testimonianza nei confronti dei collaboratori."Va bene così. È una sentenza favorevole che mi restituisce la felicità turbata". Lo ha detto il tenente colonnello Sergio de Caprio, noto come "Ultimo", parlando al telefono con il proprio legale l'avvocato Francesco Romito dopo la lettura della sentenza che lo ha assolto dall'accusa di favoreggiamento della mafia. "La consapevolezza che avevano questi uomini - ha affermato Romito - era di combattere la mafia e niente altro". Soddisfazione per il verdetto è stata espressa anche dal prefetto Mario Mori, contattato al telefono dall'avvocato Pietro Milio. "Questi due uomini - ha detto Milio - hanno subito in silenzio. Temo che gli attacchi non finiranno con questa sentenza. Mi sento indignato come cittadino perchè il meglio degli investigatori italiani è stato tenuto sotto processo per molti anni".
20 Febbraio 2006
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