sabato, gennaio 28, 2006

La lotta alla mafia è sempre più difficile

PALERMO - "La scelta di candidare chi è sotto inchiesta per mafia può significare lanciare un messaggio gradito alla mafia e anche un messaggio di impunità e di sfida alla giustizia". Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, intervenendo al convegno sulla mafia organizzato da Prc. "Prima la lotta alla mafia - ha aggiunto - era intrisa di politicità poi abbiamo assistito, invece, ad una supplenza dei magistrati, assegnata loro attraverso una delega tacita, come se i giudici fossero gli unici a poter affrontare non solo i problemi di criminalità ma anche quelli relativi a legami con la politica. Si è perso, insomma, il senso della distinzione tra responsabilità politica e giudiziaria". "I partiti - ha continuato - devono dotarsi di codici di autoregolamentazione: se si candidano indagati si ammette che la responsabilità politica è solo una categoria verbale". "Il ripudio della mafia - ha concluso - non può essere la mera enunciazione di uno statuto ma una scelta del partito che garantisce per il candidato". "Il contrasto alla mafia, in particolare alla cosiddetta borghesia mafiosa, con i mezzi a disposizione attualmente è una missione impossibile". "Difficilmente - ha aggiunto - i colletti bianchi vengono colti sul fatto ma posso garantire, da Procuratore Nazionale Antimafia, che l'impegno e la dedizione nel cercare le prove, i riscontri e valorizzare i contesti indiziari non verrà meno". "Il quadro legislativo e giurisprudenziale - ha aggiunto - negli ultimi anni è cambiato completamente non è più quello della dopo stragi e l'azione antimafia è sempre più difficile". "Sono diminuiti i mezzi - ha proseguito - si è innalzata la soglia probatoria ed il processo, soprattutto quando ha ad oggetto mafia e politica, si è trasformato in un percorso ad ostacoli". Il Procuratore ha poi ricordato una serie di leggi che avrebbero "reso più gravoso il compito dei magistrati": "Da ultimo - ha detto - la legge che eliminava il grado di appello che non merita neppure commenti. Fortuna - ha concluso - ci ha pensato Ciampi".
28 Gennaio 2006

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