venerdì, gennaio 13, 2006

ENNA - Tre arresti per pizzo

ENNA - Con l' accusa di estorsione gli agenti della squadra mobile di Enna diretti dal commissario Tito Cicero hanno arrestato tre persone legate a Cosa nostra. Altre tre persone sono state denunciate. Gli arrestati, secondo gli investigatori, pretendevano da ditte che si erano aggiudicati appalti, la corresponsione di una somma di denaro compresa tra il 1,5 e il 2,5 per cento del valore complessivo dei lavori. In particolare le richieste estorsive si sono concretizzate su due appalti: la costruzione e la realizzazione dell' impianto di depurazione e dei collettori emissari per la città di Enna sito in contrada Sirieri e i lavori di consolidamento delle pareti rocciose delle pendici di Enna in zona Monte Cantina contrada Vanelle. Tra le persone coinvolte nell'operazione denominata "Sirieri", c'è anche Gaetano Leonardo, 54 anni, attualmente detenuto in regime di 41 bis, ritenuto capo della cosca di Enna. Gli altri arrestati sono Salvatore La Delia, 55 anni, ennese e Sebastiano Gurgone 54 anni di Ramacca. I tre pregiudicati, secondo gli inquirenti affiliati tutti a Cosa Nostra, assieme ad altre tre persone denunciate, sono accusati di estorsione.La Delia e Gurgone, secondo le accuse, pretendevano da ditte, che si erano aggiudicate appalti, somme di denaro comprese tra l' 1,5 e il 2,5 per cento del valore complessivo dei lavori. Gli indagati, inoltre, gestivano illecitamente l'affidamento dei lavori di movimento terra e delle forniture di inerti facendo in modo che venissero assegnati a ditte organiche a Cosa Nostra. La mafia avrebbe, così, messo le mani tra l'altro sulla costruzione e la realizzazione dell'impianto di depurazione e dei collettori emissari per la città di Enna, i cui lavori erano stati affidati al R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo Imprese), costituito dall'Itaco s.r.l. e dall'Ira Costruzioni Generali s.r.l, e su quelli di consolidamento delle pareti rocciose delle pendici di Enna, affidati a R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo Imprese) costituita dalla Sigeam s.r.l. e dalla Maniace Cono & C. s.a.s. I responsabili delle ditte, aggiudicatici degli appalti, subivano minacce e danneggiamenti e venivano costretti a "mettersi a posto" con la famiglia mafiosa di Enna.
12 Gennaio 2006

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