martedì, dicembre 06, 2005

Usura: 23 ordini di custodia cautelare

MESSINA - La polizia di Stato ha eseguito a Messina 23 ordini di custodia cautelare in carcere
nei confronti di presunti componenti di una organizzazione che prestava somme di denaro nel
messinese a tassi usurai che raggiungevano anche il 360% all’anno. I provvedimenti sono
firmati dal gip Maria Angela Nastasi su richiesta del pm Giuseppe Farinella.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di usura e riciclaggio, estorsione, spaccio di sostanze
stupefacenti, furto e rapina. Fra le persone arrestate vi sono anche un avvocato civilista e un
commercialista. L’operazione è stata denominata «Grano duro».
Gli agenti della Questura di Messina hanno anche eseguito il sequestro di conti correnti
bancari, automobili, unità immobiliari e società, intestate agli indagati, per un valore
complessivo di circa un milione di euro. L’indagine si è protratta per diverso tempo e gli
investigatori hanno raccolto prove e documenti che proverebbero le responsabilità delle
persone arrestate.
Gli agenti della Squadra mobile hanno notificato due dei 23 provvedimenti a persone già
detenute per altre indagini. L’inchiesta ha consentito alla polizia di fare luce su un vasto giro di
usura messo in atto da operatori commerciali, imprenditori, possidenti e liberi professionisti che
hanno prestato somme di denaro a tassi annui variabili dal 120% sino al 360%.
Per il numero di persone coinvolte e per l’entità dei beni sequestrati, si tratta della più grossa
azione di contrasto al mondo degli usurai che sia stata realizzata a Messina.
Nell’ambito dell’operazione condotta dalla Polizia di Stato a Messina, denominata "Grano
maturo", sono stati eseguiti 23 ordini di custodia cautelare, nei confronti di presunti componenti
di una organizzazione che prestava somme di denaro nel messinese a tassi usurai che
raggiungevano il 360 per cento. Due gli ordini notificati in carcere, due invece le persone
sfuggite all’arresto.
Sono stati arrestati: Antonio Magnisi, 76 anni, imprenditore immobiliare; Salvatore Dominici, 54
anni, imprenditore del settore arredi; Pasquale Romeo, 55 anni, originario di Reggio Calabria e
Giuseppe Benanti, 38 anni, rispettivamente gestore di un’agenzia giochi e scommesse e titolare
di un’agenzia di giochi e scommesse; Orazio Sciabà, 56 anni, imprenditore edile; Santo
Carmelo Sauta, 54 anni, impiegato; Antonino Trovato, 48 anni, gestore di un supermercato;
Mario Selvaggio, 58 anni, commerciante; Nunzio Venuti, 41 anni, detenuto; Nicola Tavilla, 40
anni, pregiudicato; Antonino Puglisi, 42 anni, agente di commercio; Gino La Malfa, 33 anni,
lattoniere; l’avvocato Vincenzo Ocera, 57 anni; un altro titolare di agenzia di giochi e
scommesse, Paolo Tomasello, 37 anni; Rosario Coppolino, un autotrasportatore di 67 anni; il
commercialista Fulvio La Rosa, di 49 anni; un commerciante di tessuti, Eugenio Bonoccorso, di
62 anni; l'imprenditore edile Nello Arena, 45 anni; Giuseppa Cav ò, parrucchiera di 40 anni e
moglie di Tavilla; Angelo Marino, 37 anni, pregiudicato e Angelo Muni, 27 anni, detenuto.

La Sicilia, 5 Dicembre 2005

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho letto e riflettuto. Mi esimo di fare commenti perchè sono un diretto interessato e precisamente l'Avv. Enzo Ocera, arrestato a soli 14 giorni da una conferenza stampa da me tenuta nella quale dichiaravo che era stata avviata una denunzia penale a Reggio C Calabria pe fatti interessanti la Procura della Repubblica di Messina e nella quasle informai che avrei chiesto lo stato di dissesto del Comune di Messina.
Del tutto estraneo alla "montatura" sulla quale dovreanno fare chiarezza le più alte Istituzioni dello Stato se volgiono riavere quella credibilità che hanno perduta.
Comunque il tribunale della Libertà ha qualificato il mio comportamento "cristallino". Proposto ricorso per Cassazione da parte del PM, la Suprema Corte ha rigettato il suo ricorso, ripristainando l'alta credibilità che ho sdempre avuto e celebrato il processo, senza volere sttendere la motivazione delle Suprema Corte, sono stato assolto, nonostante ogni palese tentativo di non farlo.
Ma vedremo il seguito. Avv. Enzo Ocera

Anonimo ha detto...

vi invio in copia la lettera che ho provveduto a redigere Nell'interesse del dott. la Rosa.
E' facile pubblicare notizie per puro sensazionalismo è sicuramente meno facile informarsi sullo sviluppo delle vicende giudiziarie e dare un servizio utile ed aggiornato.

" In relazione all’articolo apparso sul vostro sito, e a tutto oggi in rete, nell’interesse del sig. dott. La Rosa Fulvio vi comunico quanto segue:
Per ciò che riguarda il coinvolgimento del Dott. La Rosa nell’operazione “Grano Maturo” è intervenuto l’annullamento da parte del Tribunale del Riesame del provvedimento cautelare degli arresti domiciliari a pochi giorni dalla sua emissione.
La misura cautelare durò pertanto appena 13 giorni.
Inoltre già dalla data del suo annullamento il Trib. Del Riesame evidenziò la mancanza di indizi di colpevolezza ed analizzo la documentazione prodotta ritenendola sufficiente a chiarire la estraneità del dott. La Rosa ai fatti contestatigli.
Il tribunale accerto infatti che non vi era nel comportamento del La Rosa nulla di penalmente rilevante come anche riscontrabile dalle intercettazioni ambientali e telefoniche a suo tempo effettuate a carico di altri elementi coinvolti nelle indagini.
Inoltre non risponde al vero che nei confronti del Dott. La Rosa siano stati effettuati provvedimenti patrimoniali di sequestro o perquisizioni.
Gli inquirenti, sin dall’inizio del loro farraginoso teorema accusatorio attribuirono un ruolo assolutamente marginale al dott. La Rosa ed anche il teorema fittizio su tale ruolo marginale è stato mandato in frantumi dal Trib. Del Riesame prima e da una piena sentenza di assoluzione passata in giudicato poi.
Nel ribadire pertanto che la vicenda giudiziaria in oggetto si è conclusa con la sentenza n. 1847/2003 del Trib. Di Messina di assoluzione piena, vi invito e diffido a rettificare le notizie inesatte e lesive degli interessi del mio cliente in ossequio al diritto di replica ed al principio per cui l'assoluzione o il proscioglimento da eventuali accuse devono trovare lo stesso rilievo giornalistico attribuito all'ipotesi di reato.
Diversamente il mio cliente si vedrà costretto a ricorrere nelle sedi giudiziarie competenti al fine di tutelare il suo diritto inviolabile e protetto dalla legge.
Si allegano:
1) Copia della pag. 24 della Gazzetta del Sud del 15 luglio 2006
2) Ordinanza del Trib. Del Riesame di Messina del 20 dicembre 2005
Messina, 08.10.2007
Avv. Giacomo ORLANDO "

Sciavè ha detto...

Caro avvocato,
purtroppo le mie fonti, non essendo un giornalista ma un semplice studente di giurisprudenza, sono quelle provenienti da siti intenet. Io fornisco un servizio ai miei lettori e basta.
Pubblicherò tempestivamente la sua lettera in modo che venga chiarita la posizione della sua cliente.
Spero solo che non succeda come nel caso del suo collega l'avv. Pietro Ortolani che difendeva a spada tratta l'assoluta innocenza di quello che poi è stato scoperto essere uno dei personaggi di spicco di cosa nostra Franceso Franzese.
Distinti Saluti
Saverio Fuccillo

Anonimo ha detto...

Questo non può succedere perchè come Le scrivevo il mio cliente è stato assolto conformula piena e con sentenza passata in giudicato.
Ed in ogni caso l'accostamento è assolutamente incongruente e fuori luogo.
Cordiali Saluti

Sciavè ha detto...

meglio così per tutti...

Unknown ha detto...

La invito a modificare il titolo di questa pagina in quanto da una ricerca su google inserendo il nome Fulvio La Rosa il titolo MAFIA ZERO: Usura: 23 arresti a Messina farebbe pensare, ad un lettore che non abbia voglia di approfondire il contenuto del blog, che questi sia stato condannato.
Qualora ciò non avvenga e nel perdurare di un grave danno all’immagine, che appare del tutto gratuito e non rispondente al principio del diritto di cronaca e di riservatezza, il mio cliente si vedrà costretto a ricorrere nelle sedi giudiziarie competenti al fine di tutelare il suo diritto inviolabile e protetto dalla legge.
Avvocato Giovanni Quattrocchi

Sciavè ha detto...

Caro avv. Quattrocchi,
come ho già fatto precedentemente col suo collega, nonchè già avvocato del Dott. La Rosa, pubblico anche il suo commento in modo da evitare qualsiasi malinteso a proposito del vostro cliente. Il titolo riporta la prima riga dell' articolo che è stato preso integralmente dal quotidiano La Sicilia. Il lettore potrà leggere i commenti e farsi un'idea autonomamente.