venerdì, maggio 04, 2007

Holding dello spaccio

CORLEONE (PALERMO) - La polizia di Stato ha eseguito stamani otto ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di una inchiesta che punta su una organizzazione che avrebbe gestito lo spaccio di hashish e cocaina a Corleone. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Termini Imerese, Roberto Riggio, su richiesta del procuratore della Repubblica, Alberto Di Pisa e del sostituto, Francesco Grassi. In carcere sono finiti tre giovani di Corleone e due di Palermo ritenuti i grossisti del gruppo. Ad altri tre corleonesi il giudice ha concesso gli arresti domiciliari.
Gli indagati sono a vario titolo accusati di avere impiantato a Corleone una vera e propria holding dello spaccio di stupefacenti. L'indagine è stata condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Corleone, coordinati dalla procura della Repubblica di Termini Imerese. È la prima volta che gli investigatori scoprono a Corleone una organizzazione che si occupa dello spaccio di droga nel paese di Totò Riina e Bernardo Provenzano. I boss in passato hanno sempre cercato di evitare questo tipo di attività nel territorio d'origine. Ci sono anche due candidati al consiglio comunale tra gli arrestati nell'operazione antidroga della polizia di Stato tra Corleone e Palermo: sono Leoluca Lanza, 25 anni, candidato nella lista "Dc per le autonomie-De Gregorio" e Giovanni Riina , 32 anni, candidato nella lista di Fi. I due sono stati portati in carcere a Termini Imerese insieme a Liborio Corato, 35 anni, anche lui di Corleone. A Palermo sono stati arrestati Alessandro Manzo, 20 anni, e Pasquale Scarpaci, 38 anni. A Modena è stato arrestato Giuseppe Cutrono, anche lui siciliano di 20 anni.L'ordinanza di arresti domiciliari è stata notificata ai corleonesi Francesco Pomilla, 22 anni e Angelo Vitale, 27 anni. Sono stati tutti arrestati con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Avvisi di garanzia sono stati notificati ad altre 20 persone residenti a Corleone o in comuni limitrofi.Secondo gli investigatori il ruolo chiave lo avrebbe avuto un corleonese di 32 anni, che in particolare avrebbe instaurato i primi contatti con i grossisti della droga a Palermo, anche loro finiti in cella stamani,e avrebbe assunto la leadership nell'organizzazione che spacciava hashish e cocaina. Le indagini si riferiscono a un periodo che va dal mese di febbraio 2005 a marzo del 2006.
04/05/2007
Fonte: La Sicilia

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