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Carava', secondo i collaboratori di giustizia, fu ucciso perche' avrebbe partecipato a un sequestro di persona risalente a qualche tempo prima del delitto. I pentiti pero' si sono contraddetti e la stessa rappresentante della pubblica accusa ha chiesto l'assoluzione. Giovanni Brusca, che si era autoaccusato dell'omicidio, chiamando in causa anche Madonia, aveva detto che la vittima era stata punita per avere avuto un ruolo nel sequestro Campisi, un imprenditore di Monreale. Un altro collaborante, Giuseppe Maniscalco, genero del boss di San Cipirello Giuseppe Agrigento, aveva invece appreso 'de relato' dal suocero che il rapimento 'proibito' sarebbe stato quello dell'imprenditore di Salemi Luigi Corleo.
Un sequestro avvenuto nel 1975 e che fece scalpore, anche perche' il ricchissimo e potente Corleo - mai ritornato a casa - era suocero dell'ancor piu' potente esattore mafioso Nino Salvo, morto alla vigilia del maxiprocesso dopo essere stato rinviato a giudizio e cugino dell'altro esattore Ignazio, condannato per mafia e ucciso il 17 settembre 1992, pochi mesi dopo che la sentenza del maxi era divenuta definitiva. Nel processo per l'omicidio Carava' si era costituita parte civile la vedova, assistita dall'avvocato Salvino Pantuso.
Fonte: La Sicilia
Fonte: Agi online
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