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A Francesco Buscemi, accusato di associazione mafiosa, vengono contestati episodi più defilati rispetto a Miceli. L’ex segretario di Ciancimino avrebbe fatto favori e avrebbe appoggiato il boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro, senza tuttavia entrare in rapporti con gli altri indagati. Alla base delle imputazioni per Miceli ci sono centinaia di ore di intercettazioni ambientali effettuate a casa Guttadauro in cui si parla di candidature alle elezioni, di affari, di un centro commerciale da far sorgere in un’area a Brancaccio in cui c’erano anche terreni di proprietà di Guttadauro e di sua moglie Gisella Greco, di concorsi per posti di primario, di raccomandazione per due medici che stavano a cuore al boss.
Miceli, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, sarebbe stato candidato nell’allora Cdu, poi divenuto Udc, per volontà e con l’appoggio di Guttadauro. Secondo l’accusa, per questo motivo avrebbe chiesto e ottenuto il consenso del presidente della Regione Cuffaro, che ha sempre negato. Pochi giorni prima delle elezioni regionali del giugno 2001, però, improvvisamente gli ascolti a casa del boss cessarono perché qualcuno rivelò l’esistenza in casa dei microfoni.
Fonte: L'arena
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