
Anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, faranno parte dell'equipe che lavorerà per stabilire "quanto costa la mafia alla Sicilia". Oltre a Grasso e Messineo sono nel comitato tecnico-scientifico: Caterina Chinnici, procuratore presso il Tribunale per i minori di Caltanissetta e vicepresidente della fondazione intitolata al padre; Innocenzo Cipolletta, per il Centro di ricerca sui mercati finanziari della Luiss di Roma; Ettore Artioli, vicepresidente di Confindustria; Cosimo Sasso, direttore della Dia; Fabio Roia, sostituto procuratore a Milano e presidente di commissione del Csm; Alberto Tazzetti, presidente dell'Unione degli industriali di Torino; i docenti universitari Mario Centorrino, Vincenzo Militello ed Ernesto Savona.
Lo scopo, spiega Giovanni Chinnici, figlio del magistrato ucciso a Palermo nella strage del 29 luglio 1983, è "fare luce sui costi diretti e su quelli indiretti delle diverse forme criminose". Secondo Antonio La Spina, sociologo nell'università di Palermo e ricercatore senior dell'indagine, "incidono direttamente il pizzo, le tangenti, le assunzioni imposte, e indirettamente le distorsioni della concorrenza e le compressioni del business che ne derivano".
Del gruppo di coordinamento faranno parte anche il procuratore aggiunto di Palermo Guido Lo Forte, il giudice del Tribunale palermitano Antonio Balsamo e Massimo Plescia, imprenditore di Confindustria. La ricerca durerà un anno e in seguito potrà essere estesa oltre i confini della Sicilia.
Fonte: Affari italiani
Nessun commento:
Posta un commento