domenica, dicembre 20, 2009

Muore durante la protesta

VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) - Si sono ritrovati per protestare contro il ponte sullo Stretto, ma la giornata non è andata come speravano. Uno degli oratori della manifestazione di Villa San Giovanni, Franco Nisticò, cinquantottenne di Badolato (Catanzaro), è morto dopo avere avvertito un malore mentre interveniva sul palco nella località di Cannitello. Nisticò era il responsabile del Comitato per la statale 106 jonica costituito per chiedere la messa in sicurezza dell'arteria. Alcuni medici sono intervenuti per prestargli soccorso, praticandogli anche un massaggio cardiaco, ma l'uomo è morto poco dopo il ricovero in ospedale, dove è stato portato con un'ambulanza della polizia. La manifestazione è stata subito sospesa: una decisione presa dagli organizzatori in segno di lutto ma anche di protesta perché, secondo loro, l'ambulanza del 118 che era stata chiamata dopo che Nisticò aveva avvertito il malore, è arrivata in ritardo. Sempre secondo gli organizzatori, l'ambulanza della polizia che ha soccorso Nisticò non era attrezzata per gli intervento di emergenza necessari. "Abbiamo fatto tutto il possibile e non c'è stato alcun ritardo nell'invio dell'ambulanza", ha invece riferito il responsabile della Centrale operativa del 118 di Reggio Calabria. "Quando la nostra ambulanza è arrivata - ha aggiunto - il suo intervento non si è reso necessario perché la persona da soccorrere era già stata portata in ospedale con un mezzo della polizia di Stato. Ci siamo attivati nel modo più rapido possibile e abbiamo fatto con tempestività quanto era necessario per salvare la vita del paziente. Qualsiasi accusa nei nostri confronti, dunque, è priva di fondamento". Nisticò, che negli anni scorsi era stato sindaco di Badolato, si batteva da tempo per l'attuazione di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza della statale 106, nota anche come "la strada della morte" per i numerosi incidenti stradali che vi si verificano. Prima della tragedia, la giornata è stata un susseguirsi di cori e slogan. "Il ponte unirà due mafie", è una delle scritte tracciate sugli striscioni innalzati dai partecipanti. All'iniziativa hanno aderito, tra gli altri, la Regione Calabria; la Fiom-Cgil, rappresentata dal segretario nazionale, Giorgio Cremaschi; il Wwf, Legambiente e altre associazioni ambientaliste e il Comitato civico Natale De Grazia, intitolato al capitano della Marina militare morto mentre indagava sulla presenza nei mari calabresi di navi contenenti rifiuti tossici. Presenti anche ambientalisti provenienti dalla Sicilia e da altre regioni. Su un altro striscione riportata la frase "Fermiamo i cantieri del ponte, lottiamo per le vere priorità". A Cannitello, frazione di Villa San Giovanni, il 23 dicembre è prevista la posa della prima pietra dei lavori per la realizzazione dello spostamento della linea ferroviaria, opera funzionale alla costruzione del ponte.
19/12/2009
Fonte: La Sicilia

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