Si tratta di alcuni foglietti che erano stati scritti dal capomafia quando era ancora latitante e che sono stati inviati a Vito Ciancimino, quando quest'ultimo stava a Roma. Non si conosce ancora il contenuto dei 'pizzini', ma chi li ha letti parla di "materiale molto interessante". I documenti erano conservati un una banca all'estero insieme al cosiddetto 'papello', cioe' il contenuto delle richieste avanzate da Cosa nostra allo Stato per fare terminare la strategia stragista.
Secondo quanto raccontato nei mesi scorsi da Massimo Ciancimino ai magistrati, che da allora vive sotto scorta e ha lasciato Palermo per trasferirsi a Bologna, sarebbe stato proprio il padre Vito a condurre la trattativa tra i boss e lo Stato. Subito dopo le stragi di mafia, secondo Ciancimino junior, due carabinieri del Ros lo avrebbero avvicinato per chiedergli se il padre sarebbe riuscito a contattare i boss mafiosi. "La trattativa - ha detto piu' volte Ciancimino - inizia nel momento in cui il capitano Giuseppe De Donno in aereo mi avvicina e mi chiede di poter parlare con mio padre, quella e' una data che e' storica, e' assodata".
Pochi giorni fa, dopo l'ennesimo interrogatorio con i magistrati dell'Antimafia di Palermo e di Caltanissetta, Ciancimino Jr. aveva anche detto che il boss mafioso Salvatore Riina, cioe' colui che avrebbe fatto le richieste del 'papello' nella trattativa, sarebbe stato 'tradito' dal boss Bernardo Provenzano: sarebbe stato quest'ultimo a fornire ai carabinieri, tramite Vito Ciancimino, la località in cui si nascondeva l'allora latitante Riina, arrestato il 15 gennaio 1993 a Palermo.
Ciancimino junior verra' riascoltato nei prossimi giorni ancora una volta dai magistrati di Palermo edi Caltanissetta "per chiarire ulteriori particolari" della documentazione consegnata venerdì sera.
Secondo quanto raccontato nei mesi scorsi da Massimo Ciancimino ai magistrati, che da allora vive sotto scorta e ha lasciato Palermo per trasferirsi a Bologna, sarebbe stato proprio il padre Vito a condurre la trattativa tra i boss e lo Stato. Subito dopo le stragi di mafia, secondo Ciancimino junior, due carabinieri del Ros lo avrebbero avvicinato per chiedergli se il padre sarebbe riuscito a contattare i boss mafiosi. "La trattativa - ha detto piu' volte Ciancimino - inizia nel momento in cui il capitano Giuseppe De Donno in aereo mi avvicina e mi chiede di poter parlare con mio padre, quella e' una data che e' storica, e' assodata".
Pochi giorni fa, dopo l'ennesimo interrogatorio con i magistrati dell'Antimafia di Palermo e di Caltanissetta, Ciancimino Jr. aveva anche detto che il boss mafioso Salvatore Riina, cioe' colui che avrebbe fatto le richieste del 'papello' nella trattativa, sarebbe stato 'tradito' dal boss Bernardo Provenzano: sarebbe stato quest'ultimo a fornire ai carabinieri, tramite Vito Ciancimino, la località in cui si nascondeva l'allora latitante Riina, arrestato il 15 gennaio 1993 a Palermo.
Ciancimino junior verra' riascoltato nei prossimi giorni ancora una volta dai magistrati di Palermo edi Caltanissetta "per chiarire ulteriori particolari" della documentazione consegnata venerdì sera.
Fonte: Adnkronos
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