PALERMO - Un accordo fra i consiglieri di Unità per la Costituzione, il gruppo di maggioranza al Csm che rappresenta la corrente di centro dei magistrati e quelli di Magistratura Democratica (la corrente di sinistra), potrebbe portare Francesco Messineo alla nomina di procuratore di Palermo. Il magistrato è capo dell'ufficio del pm a Caltanissetta. La notizia è trapelata da fonti giudiziarie. Il plenum dovrà scegliere nelle prossime settimane il successore di Piero Grasso, dallo scorso ottobre alla guida della Direzione nazionale antimafia. Per la corsa alla poltrona di procuratore di Palermo ci sono anche gli aggiunti Giuseppe Pignatone e Guido Lo Forte, entrambi di Unità per la Costituzione, ma da quanto si apprende Unicost e Md avrebbero chiuso un patto in favore di Messineo, anche lui della corrente di centro, tagliando fuori Pignatone che era favorito per la nomina, e proposto anche dai togati moderati di Magistratura Indipendente e dai laici della Cdl. I consiglieri di Md che sostenevano Lo Forte si sposterebbero sul procuratore di Caltanissetta. C'è chi pensa che i veti incrociati su Pignatone - titolare del processo al presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, dell' indagine sull'ex sottosegretario Saverio Romano (Udc) e su altri politici e regista negli ultimi anni dell'arresto di Provenzano - alla fine possono avere avvantaggiato Messineo. In un primo momento la candidatura di Messineo era stata accantonata anche per il coinvolgimento del fratello del magistrato in una inchiesta della procura di Palermo e per un coinvolgimento, negli anni Ottanta, del cognato in un processo per favoreggiamento alla mafia da cui è stato poi assolto. Dalla sua Messineo ha, rispetto a Pignatone e Lo Forte, il fatto che è il più anziano professionalmente, l'unico ad avere la titolarità di una procura. E proprio sulla gestione della Dda guidata da Messineo a Caltanissetta, la Dna ha sollevato nel 2005 alcuni appunti che sono stati inseriti nella relazione annuale, e fa riferimento alla "informalità nello scambio di notizie" fra i pm antimafia. Vicende che a Palermo, negli anni in cui era procuratore Grasso, crearono profonde spaccature che sono state guidate anche dai rappresentanti di Magistratura Democratica che chiedevano "la circolazione delle notizie". Il procuratore di Caltanissetta, Francesco Messineo, è entrato il 20 giugno scorso nella rosa dei candidati che la commissione per gli incarichi direttivi del Csm propone al plenum per la nomina del prossimo procuratore di Palermo, dopo il ritiro di Renato Papa, procuratore aggiunto a Catania. A indicare Messineo sono stati i due consiglieri di Unità per la Costituzione in Commissione, Vladimiro De Nunzio e Giuseppe Meliadò. La scelta di Unicost e Md di puntare su Messineo, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari, potrebbe determinare un giro di poltrone che consentirebbe a Guido Lo Forte (appoggiato da Md) di andare a occupare il posto di procuratore a Caltanissetta e al presidente dell'Anm nazionale, Giuseppe Gennaro (Unicost), attuale procuratore aggiunto a Catania, di essere nominato procuratore nella città etnea dopo il pensionamento di Mario Busacca che dovrebbe lasciare nei prossimi mesi.
03/07/2006
Fonte: La Sicilia
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