PALERMO -
Massimo Ciancimino, figlio
dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, è stato interrogato dai
pm della Dda Nino Di Matteo, Paolo Guido, Roberto Scarpinato e dall'aggiunto Antonio Ingroia che indagano sulla trattativa tra Stato e mafia. L'interrogatorio, durato poco più di un'ora, è stato incentrato sui pizzini, consegnati da Ciancimino nelle scorse settimane. In alcuni bigliettini, che erano uno scambio di corrispondenza tra l'ex sindaco e il
capomafia Bernardo Provenzano, si faceva cenno a contatti, risalenti al '92, tra Ciancimino e i vertici dei carabinieri del Ros; in altri messaggi, invece, sempre tra gli stessi due interlocutori, c'era il riferimento a un "senatore" che sarebbe stato il referente politico di Cosa nostra. Sui pizzini e sul papello, l'elenco delle richieste che la mafia avrebbe fatto allo Stato per interrompere la strategia stragista, è in corso una perizia disposta dalla Procura. I consulenti sono chiamati a stabilire la paternità del papello e l'attribuibilità a Provenzano dei pizzini prodotti da Ciancimino. Per domani, intanto, è attesa la sentenza d'appello a carico di Massimo Ciancimino, sotto processo per riciclaggio aggravato. In primo grado il figlio dell'ex sindaco è stato condannato a 5 anni e otto mesi di carcere.
22/12/2009
Fonte: La Sicilia
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