Con una pistola per mano il boss mafioso Domenico Raccuglia, 43 anni, ha provato a scappare dal tetto. Ma il suo piano non ha funzionato. Dopo 15 anni di latitanza, viene arrestato in Sicilia domenica.
Il numero due dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra Domenico “Mimmo” Raccuglia, 43 anni, è stato già condannato a tre ergastoli. I reati per cui è stato condannato sono sequestro di persona e cinque omicidi, tra cui quello di un ragazzo che aveva tenuto prigioniero per due anni prima di ucciderlo. Il corpo del ragazzo era stato poi gettato nell’acido. Si era nascosto alla polizia per quindici anni, ma nel pomeriggio di domenica la fuga si è conclusa.
Raccuglia è stato arrestato nella provincia siciliana di Trapani, dopo che la polizia seguiva le sue traccie da due settimane. Durante l’arresto, Raccuglia ha tentato di fuggire da un balcone in un quartiere del paese Calatafimi nel nord-ovest della Sicilia. Impugnava due pistole quando ha cercato di salire sul tetto per scappare. Ma è stato fermato dalla polizia, scrive il quotidiano La Repubblica. Il boss di Cosa Nostra è soprannominato il “veterinario” perché dice di amare gli animali. Ma allo stesso tempo è considerato uno dei trenta criminali italiani più pericolosi. Il ministro degli interni Roberto Maroni ha detto che l’arresto è stato “uno dei colpi più duri inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni perché era di fatto il numero due del consorzio criminale siciliano di Cosa Nostra”. Nonostante la moglie di Raccuglia è stata sotto costante controllo da parte della polizia, Domenico Raccuglia era riuscito a diventare padre del loro secondo figlio durante la latitanza.
Fonte: italiadallestero
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