Secondo la ricostruzione degli inquirenti, questo fatto dimostrerebbe la partecipazione del boss mafioso Bernardo Provenzano alla trattativa fra lo Stato e Cosa nostra. E' stato Massimo Ciancimino a raccontare ai magistrati della Procura che dopo le le stragi mafiose del '92 l'allora capitano del Ros Giuseppe de Donno avrebbe consegnato a Vito Ciancimino delle mappe della città di Palermo, proprio mentre era in corso la ricerca dell'allora boss latitante Totò Riina.
Secondo la ricostruzione fatta da Massimo Ciancimino agli inquirenti di Palermo, il padre Vito Ciancimimo avrebbe chiesto al figlio di fare due fotocopie delle mappe consegnate dal capitano del Ros Giuseppe De Donno. Una da conservare e un'altra da dare ad un uomo riconducibile al "geometra Lo Verde", cioè Bernardo Provenzano. Così, sempre secondo Ciancimino junior, le mappe sarebbero state restituite alla stessa persona da Provenzano con segnata la zona in cui poi è stato arrestato, il 15 gennaio del '93 il boss mafioso Salvatore Riina.
Secondo Massimo Ciancimino l'indicazione di Bernardo Provenzano, alias geometra Lo Verde, avrebbe permesso al Ros di catturare il capomafia.
E nuovo materiale cartaceo è stato consegnato questa mattina da Ciancimino ai magistrati della Dda del capoluogo siciliano. A confermarlo ai giornalisti davanti all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove è in corso il processo d'Appello a suo carico per riciclaggio e intestazione fittizia di beni, è stato lui stesso.
"Questa mattina mi sono recato spontaneamente in Procura per produrre altri documenti del periodo in esame (sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra, ndr) per stabilire le date esatte su quanto da me detto ai magistrati". Alla domanda se tra il materiale consegnato ci fossero anche dei dvd, contenenti le registrazioni fatte da Vito Ciancimino della trattativa con il Ros, Massimo Ciancimino ha risposto: "Su questo argomento ho chiesto un po' di cautela, prima di annunciare qualcosa bisogna dare il giusto peso alle cose. Tutto sarà valutato dalla magistratura".
Secondo la ricostruzione fatta da Massimo Ciancimino agli inquirenti di Palermo, il padre Vito Ciancimimo avrebbe chiesto al figlio di fare due fotocopie delle mappe consegnate dal capitano del Ros Giuseppe De Donno. Una da conservare e un'altra da dare ad un uomo riconducibile al "geometra Lo Verde", cioè Bernardo Provenzano. Così, sempre secondo Ciancimino junior, le mappe sarebbero state restituite alla stessa persona da Provenzano con segnata la zona in cui poi è stato arrestato, il 15 gennaio del '93 il boss mafioso Salvatore Riina.
Secondo Massimo Ciancimino l'indicazione di Bernardo Provenzano, alias geometra Lo Verde, avrebbe permesso al Ros di catturare il capomafia.
E nuovo materiale cartaceo è stato consegnato questa mattina da Ciancimino ai magistrati della Dda del capoluogo siciliano. A confermarlo ai giornalisti davanti all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove è in corso il processo d'Appello a suo carico per riciclaggio e intestazione fittizia di beni, è stato lui stesso.
"Questa mattina mi sono recato spontaneamente in Procura per produrre altri documenti del periodo in esame (sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra, ndr) per stabilire le date esatte su quanto da me detto ai magistrati". Alla domanda se tra il materiale consegnato ci fossero anche dei dvd, contenenti le registrazioni fatte da Vito Ciancimino della trattativa con il Ros, Massimo Ciancimino ha risposto: "Su questo argomento ho chiesto un po' di cautela, prima di annunciare qualcosa bisogna dare il giusto peso alle cose. Tutto sarà valutato dalla magistratura".
Fonte: Adnkronos
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