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ENNA - Il pm della Dda di Caltanissetta,
Roberto Condorelli, ha chiesto cinque ergastoli per cinque boss e gregari di Cosa nostra accusati di una serie di delitti mafia compiuti tra gli anni '80 e '90:
Totò Riina, il capomafia di Caltanissetta Giuseppe Piddu Madonia e Gaetano Leonardo, capo della cosca di Enna, Giacomo Sollami di Villarosa e Pietro Pernagallo di Grammichele accusati di essere stati gli esecutori materiali. Sono stati i pentiti
Ciro Vara, Calogero Pulci, Carlo Alberto Ferrauto e Calogero Giambarresi a svelare i retroscena dei delitti commessi nell'ennese e che per decenni sono rimasti irrisolti. Tra gli omicidi per cui sono alla sbarra gli imputati c'è quello dell'esponente
Dc Giovanni Mungiovino, che i pentiti hanno indicato come rappresentante ennese della vecchia mafia, ucciso il 9 agosto 1983, perchè si sarebbe opposto all'avanzata dei corleonesi e al traffico di stupefacenti. Sono ritenuti responsabili anche dell'assassinio degli imprenditori
Francesco Seggio, indicato come reggente di Valguarnera, e del figlio
Mariano, scomparsi nell'aprile '90 e mai ritrovati, dell'omicidio di Salvatore Saitta, esponente di spicco della cosca ennese, assassinato nel '92 e infine della lupara bianca di Giuseppe Cammarata, autotrasportatore di Enna, scomparso nel maggio del 1989 indicato come capo della cosca ennese. Al processo si sono costituti parte civile i familiari di
Francesco e Mariano Seggio, e quelli di Giovanni Mungiovino. La Corte ha fissato per il 20, 21, 22 ottobre le udienze per le arringhe delle difese. La sentenza è attesa per il 23 ottobre prossimo.
13/10/2009
Fonte: La Sicilia
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