
La procura di Catanzaro, lo scorso settembre ha ordinato la riesumazione e il prelievo di alcuni frammenti per l'esame del Dna di un cadavere, ufficialmente il corpo del malavitoso Salvatore Belvedere, sepolto in quel cimitero. Il procuratore vicario di Catanzaro, Salvatore Murone, ha spiegato che un collaboratore di giustizia sostiene che quel corpo è invece di De Mauro, aggiungendo di aver saputo l'informazione dal boss della 'ndrangheta di Lamezia Terme Antonio De Sensi, poi ucciso nel 1984.
La pista rilanciata dalla magistratura calabrese, che adesso la Procura di Palermo vuole verificare, propone una traccia che contrasta totalmente con le indicazioni fornite da alcuni collaboratori di giustizia. I pentiti, infatti, riportano a Palermo, nella borgata di Santa Maria di Gesù, il punto in cui De Mauro sarebbe stato sepolto. Della vicenda hanno parlato Gaspare Mutolo, Tommaso Buscetta,Gaetano Drago e Francesco Di Carlo, Francesco Marino Mannoia. Quasi tutti i pentiti concordano sul fatto che De Mauro fu rapito sotto casa da un commando formato da Antonino Grado, Emanuele D'Agostino e Mimmo Teresi. Secondo alcuni al sequestro avrebbe partecipato anche Bernardo Provenzano.
Per il delitto De Mauro è in corso a Palermo un processo davanti alla corte d'assise che vede come unico imputato il boss Totò Riina. Negli anni passati la Procura di Palermo aveva aperto un procedimento 'parallelo' che vedeva indagati per la scomparsa di De Mauro il boss Bernardo Provenzano più ignoti. La Procura successivamente chiese e ottenne l'archiviazione dell'indagine nei confronti degli ignoti. Provenzano risulta tuttora indagato.
30/11/2007
Fonte: La Sicilia
Nessun commento:
Posta un commento