Trapani. Mauro Rostagno scuote le coscienze, ancora oggi dopo 19 anni dalla sua uccisione, ancora oggi che le indagini stanno andando inesorabilmente verso l'archiviazione. Mauro Rostagno è ancora presente nell'immaginario collettivo di una città che non è abituata ad indignarsi per i morti ammazzati dalla mafia, nè per le imprese che pagano il pizzo ma che invece, con inaspettata solerzia, oggi risponde. Risponde all'appello lanciato da una nutrita schiera di Associazioni – in testa l'Ass. «Ciao Mauro» – fino a coinvolgere lo sport, il basket, il nuoto, la scuola, la gente. Sì, perchè in poco tempo, senza un'organizzazione capillare, senza denaro ma con molto impegno si sta tagliando il traguardo delle cinquemila firme che verranno allegate alla lettera che sarà consegnata al presidente Napolitano, alle più alte cariche dello Stato e al procuratore nazionale Antimafia affinchè le forze dell'ordine, quaggiù, siano messe nelle condizioni di riaprire le indagini sul delitto rimasto impunito. Era stato il capo della Squadra Mobile Giuseppe Linares ad affermare che – se ci fossero stati mezzi e uomini – si sarebbe potuto ancora lavorare per trovare i colpevoli ed una verità che non è mai venuta a galla in un intrigo di piste e depistaggi, da quella mafiosa, a quella delle armi, a quella interna a Samam. Comunque un delitto di una giornalista anomalo che mostrava coraggio, sfrontatezza e tenacia nel segnalare le anomalie e le illegalità di cui era a conoscenza. È anche il Pm della Dda Antonio Ingroia, che da dieci anni segue le indagini, a sostenere la richiesta: «Faccio un appello ai testimoni possibili quelli che sanno qualcosa di più di quello che hanno detto e quelli che non sono stati ascoltati e che pensano di poter fornire qualche piccolo elemento. Si facciano avanti, il mio ufficio è a loro disposizione». Oggi l'appello però arriva dall'impiegato e dalla casalinga, dallo studente e dal playmaker che ha firmato la lettera «per Mauro» senza neppure leggere, senza cercare spiegazioni, senza doversi convincere. Un segnale di cambiamento che, pur nella specificità di un omicidio sorretto ancora dalla forza della suggestione, non va sottovalutato.
Fonte: La Sicilia
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