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PALERMO - Ci sono molti politici, alcuni pentiti, decine di medici e persino un sacerdote tra i testi che i difensori di
Antonino Cinà e dell'ex deputato regionale di Fi Giovanni Mercadante, entrambi accusati di associazione mafiosa, vogliono portare in aula nei due processi "paralleli" che si apriranno il prossimo 18 ottobre, a carico dei loro assistiti, entrambi davanti alla seconda sezione del Tribunale di Palermo. Si tratta di due procedimenti scaturiti dall'operazione "Gotha". In uno è imputato il solo
Cinà, assistito dall'avvocato
Mimmo La Blasca. Nell'altro, Mercadante è imputato con altre sette persone: il boss
Bernardo Provenzano, Lorenzo Di Maggio, Marcello Parisi, Maurizio e Paolo Buscemi, Calogero Immordino e Vito Lo Scrudato. In questo processo era imputato anche
Nicola Ingarao, il boss di Palermo-centro, assassinato il 13 giugno scorso a colpi di pistola. Non è escluso che i due processi saranno unificati. Il difensore di Cinà ha chiesto di citare il boss Provenzano, imputato nel processo "parallelo" per riferire "sulla sua conoscenza di Cinà e sui rapporti intercorsi tra loro". Per Mercadante, che si trova agli arresti ospedalieri in una struttura sanitaria di Roma, i difensori
Nino Mormino e Roberto Tricoli hanno chiesto la citazione, tra i politici, del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, dell'on. Giuseppe Fallica e di Francesco Licata di Baucina, direttore generale del "Civico" di Palermo per riferire sul concorso di primariato di neurochirurgia svoltosi tra il 2005 e il 2006. Per Mercadante è stata chiesta la citazione di
Emilio Arcuri, di Antonello Cracolici e del deputato di Italia dei Valori Leoluca Orlando. Tra i testi invocati c'è anche padre
Giorgio Leone, della parrocchia del Sacro Cuore, chiamato a riferire, quale "componente della segreteria organizzativa", su quanto a sua conoscenza sulle regionali del 2006. Tra i pentiti, i difensori di Mercadante chiedono la citazione di
Giovanni Brusca, Francesco Campanella, Nino Giuffrè e di Angelo Siino. Il legale di Cinà chiede la citazione dei collaboratori Angelo Fontana, Isidoro Cracolici e dello stesso Giuffrè.
12/10/2007
Fonte: La Sicilia
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