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Oltre ai fratelli Leonardo, Vito, Antonina e Michele Vitale, condannati rispettivamente a 15, 12, 7 e 10 anni di reclusione, sotto processo sono finiti il figlio ed il genero di Leonardo, Giovanni Vitale, a cui i giudici hanno inflitto 9 anni e sei mesi e Nicola Lombardo, condannato a 17 anni di reclusione. Assolti invece Gaspare D'Orio, Diego Cusumano, Benedetto Valenza, Giovanni Timpa, Giuseppe Cuccia, Salvatore Bagliesi e Luigi Garofano.
Il dibattimento, celebrato col rito ordinario, nasce da due operazioni antimafia condotte, tra il 2004 e il 2005, dai carabinieri e dal Gico della guardia di finanza. Il processo è cominciato a febbraio del 2006 davanti alla quarta sezione del tribunale presieduta da Anna Fazio.
I giudici hanno anche condannato gli imputati a risarcire i danni alle tre parti civili: il comune di Partinico, la Confcommercio e Sos Impresa, queste ultime assistite dagli avvocati Fabio Lanfranca e Fausto Amato.
Al termine della lettura del dispositivo il tribunale ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare a carico di uno degli imputati condannati Giuseppe Giambrone, nel frattempo scarcerato. Le pene più alte sono state inflitte a Filippo Riccobono (20 anni), Antonino Primavera (17 anni) e Francesco Rappa (12). Dieci anni la pena decisa per Alessandro Brigati e Michele Vitale; nove per Francesco Nania e Giuseppe Giambrone; otto per Nunzio Cassarà, Giovanni Intravaia, e Antonino La Fata; sette per Ottavio Lo Cricchio, Maurizio Palazzolo, Salvatore Corrao e Salvatore Toia.
27/10/2007
Fonte: La Sicilia
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