martedì, agosto 28, 2007

La mafia all'interno dei palazzi

Milano, 18 ago. (Apcom) - "Mi rifiuto da politico e da uomo di governo di commentare una classificazione lombrosiana degli individui, per cui se sei napoltano sei camorrista". Il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro attacca in un'intervista al "Corriere della Sera" le parole della radicale Rita Bernardini sull'allarme camorra nel centro di Roma, e usa parole di fuoco: "Indicare i buoni e i cattivi a partire dalle inflessioni dialettali è un'operazione sconveniente, ingiustificata e volgare". Ma Di Pietro non si limita alle critiche e rilancia: "La mafia c'è e non si trova intorno ai Palazzi del potere, ma dentro". "All'interno delle istituzioni - continua l'esponente dell'Idv - ci sono persone che vengono elette e a volte svolgono il loro mandato con il voto e connivenza dei mafiosi. Il consenso viene coartato, comprato e venduto." Il ministro dice di riferirsi"a quei 24 parlamentari che sono stati condannati con sentenza penale passata in giudicato" e "alla maggioranza dei consiglieri regionali della Calabria, inquisiti". Infine Di Pietro ricorda come tuttora non si riesca a far approvare una legge (malgrado "tutti si dicano d'accordo") che stabilisca che "chi è condannato con sentenza passata in giudicato non possa essere candidato" e che i rinviati a giudizio per fatti dolosi gravi non possano assumere incarichi di governo locale e nazionale".
Fonte: alice.it

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