Fonte: La Sicilia
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giovedì, marzo 01, 2007
Sequestri per oltre 1 mln di euro a "Piddu" Madonia
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta ha disposto la confisca di beni per circa 1 milione e 200 mila euro riconducibili - secondo le indagini condotte dal Centro della Dia di Caltanissetta - a Giuseppe "Piddu" Madonia, il capo di Cosa Nostra del Nisseno, detenuto a seguito di alcune condanne per mafia e omicidio. La confisca riguarda un appezzamento di terreno di 10 ettari coltivato ad agrumeto, in provincia di Catania, e l'altra metà della villetta di contrada "Firrio" a Caltanissetta dove lo stesso Madonia viveva con la famiglia, prima di darsi alla latitanza a metà degli anni Ottanta, quando scattò in Sicilia il blitz antimafia dopo le dichiarazioni del pentito catanese Antonino Calderone. All'individuazione del patrimonio, gli uomini della Dia sono arrivati dopo una indagine che si è avvalsa anche delle dichiarazioni dei pentiti Ciro Vara di Vallelunga Pratameno e Calogero Pulci di Sommatino. L'appezzamento di terreno confiscato in provincia di Catania era gestito da Antonio Tusa, nipote di Madonia, ma intestato ad una società con sede a Palermo e riconducibile a Francesco Paolo Alamia, personaggio noto alle cronache degli anni Ottanta perché vicino all'ex sindaco Vito Ciancimino ed a Salvatore Castello, quest'ultimo fratello di Simone, un esponente di spicco della "famiglia" di Bagheria e che per anni avrebbe svolto il ruolo di "postino" del latitante Bernardo Provenzano. La villetta di contrada "Firrio" fa parte di un altro immobile di Madonia già confiscato dallo Sato che lo ha destinato a finalità sociali. Già nel 2002 le indagini della Dia avevano consentito al Tribunale il sequestro di immobili e di attività economiche del valore di 9 milioni di euro. Dopo la sentenza del Tribunale che ha disposto la nuova confisca di beni nei confronti di Giuseppe Madonia, gli avvocati Antonio Impellizzeri e Flavio Sinatra hanno annunciato che ricorreranno in appello.
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