MESSINA - Si è conclusa con 16 rinvii a giudizio e un proscioglimento l'udienza preliminare del processo sulle presunte infiltrazioni mafiose dei clan messinesi nella società mista 'Messinambiente', che si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Parti offese nel procedimento sono il Comune di Messina e l'ufficio del commissario delegato per i rifiuti in Sicilia.
Sono stati rinviati a giudizio l'ex amministratore delegato di 'Messinambientè Antonio Conti; il patron della società 'Artecoin' di Enna che collaborava con l'azienda messinese Enzo Gullino; l'ex presidente di 'Messinambiente' Sergio La Cava, Benedetto Alberti, Gaetano Fornaia, Giovanni Fornaia, Francesco Mulino, Antonino Miloro, Gaetano Nostro, Gaetano Munia, Tommaso Palmeri, Giovanni Messina, Filippo Marguccio, Maurizio Ignazio Selvaggio, e dei boss Puccio Gatto, Carmelo Ventura e Giacomo Spartà. Prosciolto invece l'ex assessore alla nettezza urbana, Pietro Alibrandi. Sette i capi di imputazione contestati a vario titolo: associazione mafiosa, truffa ai danni di enti pubblici, truffa semplice, falso e violazione leggi smaltimento rifiuti. L'indagine avviata nel 2005 dalla Dia e dai carabinieri rivela rapporti tra politici, imprenditori e capi clan per la gestione del servizio di smaltimento rifiuti a Messina dal 1990 al 2003.
24/03/2007
Fonte: La Sicilia
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