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PALERMO - Il capo della Dda di Palermo,
Francesco Messineo, l'aggiunto Sergio Lari e il sostituto Roberta Buzzolani sono da ieri negli Stati Uniti per due rogatorie che riguardano un proseguo d'indagine sui familiari di
don Vito Ciancimino (l'ipotesi è riciclaggio) e un'inchiesta su un traffico internazionale di droga. I magistrati effettueranno audizioni ed accessi bancari, per cercare beni e titoli - in particolare appartamenti - di
Massimo Ciancimino, figlio di Vito, condannato, il 10 marzo scorso, a cinque anni e otto mesi con l'accusa di riciclaggio, fittizia intestazione di beni e tentativo di estorsione. Con lui sono stati condannati la madre,
Epifania Silvia Scardino, e due avvocati, Gianni Lapis e Giorgio Ghiron, ritenuti prestanome. La rogatoria vuol chiarire alcune affermazioni fatte da Ciancimino jr durante una telefonata intercettata, in cui l' imprenditore palermitano affermava di possedere appartamenti nella Trump Tower, a New York. Nella seconda rogatoria Messineo, Lari e Buzzolani, si sposteranno a Chicago dove saranno effettuati interrogatori nell'ambito dell' indagine, riguardante un traffico di droga.
26/03/2007
Fonte: La Sicilia
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