Di Fede ha invitato l'assemblea e l'intero partito a non votare per il sindaco, Rosario Crocetta. Il bidello statale in pensione, è il padre di Virginia Di Fede, 42 anni, ex lavoratrice Rmi (reddito minimo di inserimento) del Comune di Gela, licenziata dal sindaco Crocetta lo scorso 21 aprile, quando il primo cittadino scoprì la sua presenza tra i precari municipali.
"Certo che a sentirla come la racconta lui potrebbe persino sembrare una persecuzione. - aggiunge Crocetta -. Le colpe dei padri che ricadono su moglie e figli. Con questa ottica lo Stato dovrebbe dare le case popolari e i contributi del reddito minimo di inserimento alla moglie e ai figli di Provenzano, alla moglie e i figli di Riina, di Nitto Santapaola e di altri fior fiore di galantuomini".
"Emmanuello non è un povero emigrante che ha lasciato moglie e figli sul lastrico - osserva -, ma il terzo latitante più pericoloso attualmente in Sicilia. Uno che è inserito nell'organigramma come possibile successore al top di Cosa nostra, che per anni ha gestito appalti, subappalti, traffico di droga, estorsioni e usura, praticamente un miliardario".
26/02/2007
Fonte: La Sicilia
come sei colorato!
RispondiEliminaallora hai capito?