CATANIA - Sono in tutto 13 le persone fermate nell'operazione antimafia che ha consentito alla polizia di Catania di infliggere un duro colpo ai vertici del clan Santapaola. Uno dei fermati è stato bloccato in un lussuoso albergo di Taormina. Altri quattro esponenti della banda sono invece riusciti a sfuggire alla cattura. Gli arrestati a vario titolo sono accusati di avere creato un vero e proprio canale di importazione di cocaina, marijuana ed ecstasy dall'Albania all'Italia. Sostanze stupefacenti che smistavano tra la Puglia, la Sicilia ed altre regioni del nord Italia. L'organizzazione criminale non si sarebbe limitata solo al traffico di droga, ma importava anche armi. L'inchiesta è iniziata due anni fa, ma il blitz è scattato stamane alle prime luce dell'alba. All'operazione ha collaborato anche il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari. Anni di pedinamenti ed intercettazioni telefoniche hanno consentito di sgominare la banda.
I tredici provvedimenti di fermo hanno raggiunto Fabio Arcidiacono, di 22 anni e Rosario Campolo, di 38 anni, entrambi di Catania ma residenti ad Aci Catena; Francesco Condorelli, di 34 anni, residente a Mascalucia; Gaetano Di Stefano, di 27 anni, residente a Gravina di Catania; Antonino Ficarra, di 22 anni, nato a Verona e residente a Mascalucia; Maurizio Fiocco, 36 anni, orignario di Catania e residente ad Aci Catena; Francesco Napoli, 30 anni di Catania; Giuseppe Portale, 35 anni, di Catania; Franco Ridolfi, 45 anni di Ostuni, in provincia di Brindisi; Antonino Salemi, di 29 anni, di Catania; Carmelo Salemi, 37 anni, di Catania; Tommaso Carmelo Sciuto, 26 anni, di Catania; Gaetano Trombino,di 29 anni, nato a Catania e residente a Gravina di Catania. Tutti sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico anche internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione di stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco, violazione degli obblighi imposti dalle misure di prevenzione previste per la criminalità mafiosa.
Il fermo, disposto dai magistrati della Dda di Catania, secondo quanto reso noto nel corso di una conferenza stampa, è scattato stamane all'alba per evitare che alcuni degli indagati sfuggissero alla cattura. I provvedimenti originariamente erano diciassette ma ne sono stati eseguiti tredici perchè in quattro si sono resi irreperibili. Uno degli indagati Ridolfi è stato fermato a Brindisi, mentre Ficarra è stato catturato a Varese.
05/07/2006
Fonte: La Sicilia
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