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Le indagini sono state condotte congiuntamente dal Commissariato di Gela (luogo di provenienza dell'impresa vittima dell'estorsione) e dalla Squadra mobile di Catania. Attraverso una serie di intercettazioni, predisposte dalla Dda di Catania, gli agenti sono giunti a ricostruire la dinamica dell'estorsione. L'imprenditore avrebbe già versato 2000 euro. Al secondo appuntamento, nel quartiere di Monte Po a Catania, la polizia è intervenuta in forze subito dopo la consegna dei 500 euro. Da quanto è stato reso noto, in un primo tempo, la vittima del "pizzo" avrebbe cercato di negare l'estorsione, ma è stato posto davanti alle registrazioni in possesso della polizia.
I due avrebbero agito facendo riferimento all'appartenza ad un clan mafioso, circostanza considerata aggravante del reato. Secondo quanto rende noto la squadra mobile di Catania, i due arrestati sarebbero affiliati al clan Santapaola del quartiere di Monte Pò. Ferrini era stato condannato a due anni e due mesi di reclusione per associazione mafiosa, ed era sottoposto al regime della sorveglianza speciale in base alla normativa antimafia. Caruso ha diversi precedenti per rapina e reati contro il patrimonio in genere, ed è anche lui sorvegliato speciale.
11/07/2006
Fonte: La Sicilia
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