CATANIA - Con l'accusa di estorsione aggravata in concorso la squadra mobile di Catania ha arrestato Luigi Ferrini, 32 anni, e Antonino Caruso, 31 anni. Erano entrambi pregiudicati e sottoposti alla misura della sorveglianza speciale e, secondo gli inquirenti, sarebbero i presunti esattori del pizzo. I due sono stati bloccati dopo aver ritirato il denaro, 500 euro, frutto della presunta estorsione ai danni di una impresa che aveva vinto l'appalto per la ristrutturazione della delegazione comunale nel quartiere di Monte Po a Catania.
Le indagini sono state condotte congiuntamente dal Commissariato di Gela (luogo di provenienza dell'impresa vittima dell'estorsione) e dalla Squadra mobile di Catania. Attraverso una serie di intercettazioni, predisposte dalla Dda di Catania, gli agenti sono giunti a ricostruire la dinamica dell'estorsione. L'imprenditore avrebbe già versato 2000 euro. Al secondo appuntamento, nel quartiere di Monte Po a Catania, la polizia è intervenuta in forze subito dopo la consegna dei 500 euro. Da quanto è stato reso noto, in un primo tempo, la vittima del "pizzo" avrebbe cercato di negare l'estorsione, ma è stato posto davanti alle registrazioni in possesso della polizia.
I due avrebbero agito facendo riferimento all'appartenza ad un clan mafioso, circostanza considerata aggravante del reato. Secondo quanto rende noto la squadra mobile di Catania, i due arrestati sarebbero affiliati al clan Santapaola del quartiere di Monte Pò. Ferrini era stato condannato a due anni e due mesi di reclusione per associazione mafiosa, ed era sottoposto al regime della sorveglianza speciale in base alla normativa antimafia. Caruso ha diversi precedenti per rapina e reati contro il patrimonio in genere, ed è anche lui sorvegliato speciale.
11/07/2006
Fonte: La Sicilia
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