CATANIA - Eugenio Galea, 62 anni, indicato dagli investigatori come affiliato alla 'famiglia' Santapaola e ritenuto il responsabile di Cosa nostra a Catania e provincia, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale etneo. Nei suoi confronti è stato emesso un ordine di carcerazione dal gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale antimafia per associazione mafiosa e estorsione aggravata. Gli stessi reati sono stati ipotizzati per Biagio Greco, 36 anni, anche lui arrestato dai militari dell'Arma di Catania. I due arresti rientrano nell'ambito dell'operazione denominata Dionisio, condotta dai carabinieri del Ros nel luglio del 2005, con 83 arresti nella Sicilia orientale.Secondo quanto si è appreso, Galea sarebbe stato arrestato dai carabinieri del Ros di Catania per dei tentativi di estorsioni a grosse imprese edili. Galea era tornato da molto tempo in libertà. Titolare di un'azienda di conservazione di prodotti agricoli, l'indagato era stato arrestato la prima volta il 13 gennaio del 1995, dopo due anni di latitanza. Quella volta Galea fu definito dalla Procura della Repubblica il "ministro degli esteri di Cosa nostra di Catania" per i suoi presunti investimenti in attività immobiliari e case da gioco nei Paesi dell'Est Europa, e in particolare in Romania."L'attività svolta dal comando provinciale dei carabinieri di Catania merita riconoscimento e gratitudine", ha commentato il segretario di Alleanza siciliana, l'eurodeputato Nello Musumeci. Secondo il leader di As "questo risultato ottenuto nell'ambito della lotta alla mafia è un segnale importante per l'affermazione della legalità. La criminalità organizzata è ancora presente sul nostro territorio. Pertanto la lotta alla mafia deve continuare senza abbassare la guardia, garantendo mezzi e strumenti idonei a chi da sempre lavora per garantire la tutela e la sicurezza del cittadino"."L'arresto di Galea rappresenta un ulteriore passo in avanti sul sentiero della legalità". È stato questo il commento del sindaco di Catania Umberto Scapagnini alla notizia dell'arresto da parte dei carabinieri del presunto reggente di cosa nostra nel capoluogo etneo. "Senza legalità non può esserci nessun vero sviluppo - afferma il sindaco - ed è quindi necessario tenere sempre alta la guardia e continuare con forza, decisione e coraggio la lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata. Importanti risultati sono stati ottenuti, è vero, ma non bisogna assolutamente fermarsi"."Un plauso e un sentito ringraziamento va all'Arma dei Carabinieri - conclude - per la brillante operazione portata a termine ma il loro impegno, insieme a quello di tutte le altre forze dell'Ordine, deve essere sempre sostenuto da tutte le forze sane della nostra società, da quelle politiche a quelle imprenditoriali, sindacali, sociali e da ogni singolo cittadino. Un pericolo così grande può e deve essere sconfitto con il contributo di tutti, ognuno nel suo ruolo e nelle sue competenze".
27/06/2006
Fonte: La Sicilia
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