30/07/2009
Se pensi che la mafia possa essere in qualche modo positiva o possa aiutare la Sicilia per favore esci da questo blog!
venerdì, luglio 31, 2009
Aumentano i dubbi...
30/07/2009
mercoledì, luglio 29, 2009
Casa Provenzano...
In particolare, la casa appartenuta al boss Provenzano, in via Colletti, nel centro storico di Corleone, ospitera' una vetrina dei sapori dove sara' possibile acquistare i prodotti provenienti dalle terre del Consorzio: pasta, olio, vino e tanto altro ancora. I locali ospiteranno anche uno spazio destinato ad incontri e dibattiti ed una piccola libreria che raccogliera' volumi sulla mafia. Grazie al finanziamento del ministero dell'Interno il bene, che fino a qualche tempo fa era luogo di residenza della famiglia Provenzano, diventera' un simbolo concreto di riscatto sociale, un luogo aperto a tutti, dove esercitare la memoria e costruire l'impegno.
Ricordando Chinnici
29/07/2009
martedì, luglio 28, 2009
10 anni per Mercadante...
L'ex parlamentare era sotto processo insieme ad altre otto persone accusate, a vario titolo, di mafia, estorsione e favoreggiamento aggravato. Tra gli imputati i boss Bernardo Provenzano e Lorenzo Di Maggio, il medico Antonino Cinà e quattro commercianti. Sedici anni la pena inflitta a Cinà, già condannato per associazione mafiosa, ritenuto uomo di fiducia del boss Totò Riina.
Il capomafia Bernardo Provenzano, imputato di tentata estorsione, ha avuto, sei anni. A nove anni e quattro mesi è stato condannato il boss Lorenzo Di Maggio. Assolto invece Marcello Parisi, ex consigliere di circoscrizione di Fi. Infine sono stati assolti i commercianti Maurizio Buscemi, Calogero Immordino e Vito Lo Scrudato, che negando di avere ricevuto richieste estorsive, secondo la Procura, avrebbero favorito Cosa nostra; condannato invece a sei mesi un quarto commerciante, Paolo Buscemi. Il processo scaturisce dall'indagine denominata Gotha, che portò all'arresto di decine di colonnelli e gregari del boss Bernardo Provenzano.
Per il gip che, nel 2006, ne ordinò l'arresto, sarebbe stato tanto vicino al capomafia Bernardo Provenzano da far parte di "una Cosa sua", più che di Cosa Nostra. Un'espressione che dà l'idea dello stretto legame che univa il padrino di Corleone a Giovanni Mercadante, il medico eletto all'Assemblea Regionale Siciliana nelle fila di Forza Italia, oggi condannato per mafia a 10 anni e 8 mesi.
Radiologo, 61 anni, parente dello storico boss di Prizzi Tommaso Cannella, Mercadante sarebbe stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica. Indagato già in passato, la sua posizione venne archiviata per due volte. Poi, nel 2006, la svolta nell'inchiesta e l'arresto. A carico dell'ex deputato, alle accuse dei pentiti, si sono aggiunte le intercettazioni ambientali realizzate nel box del capomafia Nino Rotolo, luogo scelto dai clan per i loro summit. Nei colloqui, registrati per oltre un anno, il nome di Mercadante è emerso tante volte, collegato sempre ad affari illeciti. Per i pm Nino Di Matteo e Gaetano Paci (nella foto a sinistra), l'ex parlamentare azzurro sarebbe stato "pienamente inserito nel sodalizio criminoso".
Fonte: La Sicilia
Nuovi nomi nell'inchiesta sul '92 all' Addaura
Fonte: Ansa
Sequestro per 200 mln di euro
L'operazione e' il secondo sequestro per entita' economica compiuto nel corso del 2009 dagli investigatori della Direzione investigativa antimafia del capoluogo siciliano dopo quello a carico dell'imprenditore Rosario Cascio del valore di 400 milioni. I particolari del sequestro verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terra' alle 10,30 al Palazzo di giustizia di Palermo alla presenza degli investigatori.
Fonte: Adnkronos
lunedì, luglio 27, 2009
Rubrica estero
Tutto parte dalle accuse lanciate da un «pentito», un certo Gasparre Spatuzza. Questo ex capo di un clan di Palermo è in prigione per aver fornito la Fiat 126 imbottita d’esplosivo che ha ucciso il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta, il 19 luglio 1992.
Secondo Spatuzza, Borsellino sarebbe stato eliminato perchè conduceva indagini su rapporti tra la Mafia e certi ambienti politici. Un’ipotesi sostenuta da Massimo Ciancimino, figlio di un ex sindaco di Palermo morto nel 2002 mentre scontava l’ergastolo per collusione con Cosa Nostra.
Ciancimino junior, condannato a sei anni di reclusione per riciclaggio del “tesoro” segreto di suo padre, sostiene di disporre di un documento che mette sotto accusa un agente “deviato” dei servizi segreti, un certo Franco. Tale documento, che non ha tuttavia prodotto, conterrebbe i nomi di uomini politici all’epoca in connivenza con la Mafia.
Tale Franco, la cui identità reale sembra essere ignota, sarebbe stato visto sui luoghi dell’attentato di Borsellino. L’agenda rossa sulla quale il magistrato annotava i dettagli delle proprie inchieste è scomparsa durante l’attentato. Il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, attribuisce il furto a “persone al di fuori della Mafia”.
“Sono loro ad averlo ucciso”
Questa storia ha subito nuovi sviluppi negli ultimi giorni con l’entrata in scena di Totò Riina. Lo storico boss della Mafia fu arrestato all’inizio del 1993 e condannato a diversi ergastoli per decine di omicidi, tra i quali quello dei due giudici [Falcone e Borsellino, N.d.T.]. È incarcerato nel più totale isolamento, senza giornali, radio o televisione. Solo il suo avvocato ha facoltà di vederlo, una volta al mese.
Uscendo dalla sua ultima visita, l’avvocato, Luca Cianferoni, ha fornito rivelazioni sensazionali. Riina avrebbe smentito ogni negoziato con i carabinieri od/o i servizi segreti: “Questa storia del patto con lo Stato non regge. Non so nulla del documento in questione. Borsellino, sono loro ad averlo ucciso.”
“Loro” potrebbe essere Vito Ciancimino, con il quale era in contatto e che gli serviva come intermediario con il mondo politico. Od/O ancora altri capi della Mafia che avrebbero avuto interesse a sbarazzarsi di lui. A cominciare da Bernardo Provenzano, che gli successe al comando di Cosa Nostra. Sarebbe stato il capro espiatorio di negoziati segreti volti ad eliminare magistrati coraggiosi? Un patto tra lo Stato e la Mafia ha avuto luogo? È ancora troppo presto per delineare tutti i dettagli di questa vicenda estremamente complessa. Ciononostante, per la prima volta, Totò Riina sembra disposto a parlare. I magistrati di Palermo e di Caltanissetta, che indagano su queste due tragedie, si sono detti pronti ad ascoltarlo “senza porre condizioni”.
Per l’avvocato storico dei pentiti Luigi Li Gotti, Riina cerca soltanto di “depistare le inchieste”. Borsellino, che investigava sulle connivenze tra Mafia e forze di sicurezza, avrebbe incontrato l’ex ministro Nicola Mancino poco prima dell’attentato. Tuttavia quest’ultimo nega. Secondo un altro pentito, il presunto mandante dell’attentato sarebbe sceso in un famoso hotel di Palermo, dove avrebbe appreso al telefono la morte del magistrato.
Un uomo dal viso orrendamente deformato, da cui il soprannome di “mostro”, avrebbe ugualmente cercato al/nel suo domicilio, dopo l’attentato, l’agente segreto Nino Agostino, che verrà in seguito giustiziato, con sua moglie incinta. Il “mostro” non è mai stato trovato.
Fonte: italiadallestero
giovedì, luglio 16, 2009
L'agenda e il papello...
15/07/2009
6 mln di euro di sequestri
mercoledì, luglio 15, 2009
Colpo alla mafia ennese...
14/07/2009
Meglio tardi che mai..
Alla fine degli anni Ottanta Gela era stata insanguinata da diversi fatti di sangue con omicidi e tentati omicidi su cui spesso non e' stata fatta luce.
Il "papello"
14/07/2009
lunedì, luglio 13, 2009
"Certi vantaggi avuti..."
11/07/2009
Fonte: La Sicilia
A me sembra una lettera scritta da un 15enne...
Nella lettera si legge ancora: "Tu ostacoli i patti con gli amici nostri che contano... Ci vuoi fare isolare con le tue leggi e farci morire poveri.. perbenista, schifoso e buffone". Poi la conclusione: "Questo e' l'ultimo avvertimento, poi ti faremo la festa".
venerdì, luglio 10, 2009
I misteri della lettera..(Foto "Espresso")
10/07/2009
La televisione...
10/07/2009
Ecco il prestanome..
Altadonna arrestato...
10/07/2009
mercoledì, luglio 08, 2009
Imprenditore bruciato in macchina..
07/07/2009
Paci chiede 13 anni per Pizzuto..
08/07/2009
martedì, luglio 07, 2009
Comunicato stampa dell' OSCE per l'Italia
Ingroia al "The Indipendent"
Intimidazione al Parroco
06/07/2009
Addiopizzo contro il lodaccio Alfano..
06/07/2009
sabato, luglio 04, 2009
Agguato a boss..
Riorganizzazione...
03/07/2009
venerdì, luglio 03, 2009
12 arresti a Gela..
Ecco.. Pure questa..
02/07/2009
mercoledì, luglio 01, 2009
Miceli a Roma
01/07/2009
Forse Lipera ce la fa...
Contro questa decisione il difensore dell'ex poliziotto ha fatto ricorso con successo in Cassazione facendo notare oltretutto che "le ripetute informative della Questura di Palermo" facevano desumere "con estrema chiarezza sia la totale mancanza di collegamenti con soggetti inseriti o gravitanti in contesti delinquenziali, sia l'assenza di rapporti di parentela o di frequentazione con persone appartenenti alla criminalità organizzata".
La Suprema Corte ha annullato l'ordinanza impugnata e, rinviando per nuovo esame il caso al Tribunale di Sorveglianza di Palermo, ha sottolineato che Contrada "non può lamentarsi della mancata considerazione delle due note della Questura di Palermo" dal momento che esse hanno una data anteriore al provvedimento "a lui sfavorevole del Tribunale di Napoli che le valuta espressamente". Detto questo, però, piazza Cavour sottolinea che "il Tribunale di Sorveglianza", cosa che non ha fatto, "avrebbe dovuto valutare nuovamente (anche d'ufficio) la pericolosità sociale del condannato, che deve essere attuale".
Gran tattica...
01/07/2009
Tedesco dai giudici...
01/07/2009
Altro ergastolo per Bagarella
01/07/2009