venerdì, agosto 29, 2008

25 mln di euro di sequestri...

TRAPANI - La polizia e la guardia di finanza stanno eseguendo un provvedimento di sequestro a carico dell'imprenditore trapanese, detenuto per mafia, Tommaso Coppola. Il valore dei beni oggetto della misura patrimoniale, emessa dalla sezione misure di prevenzione del tribunale, è di 25 milioni di euro. Tra le attività sequestrate, diverse imprese edili, la società residence Xiare, terreni, fabbricati, conti correnti e veicoli tutti formalmente intestati a prestanomi di Coppola, in realtà, secondo gli inquirenti, nella disponibilità dell'imprenditore. Il costruttore, arrestato nel 2005, avrebbe partecipato al sistema di illecita spartizione degli appalti di Cosa nostra. I sigilli sono scattati anche al complesso turistico Residence Xiare, lungo la strada che collega Trapani a Custonaci, e che ha un valore di 7 milioni di euro. In tutto sono nove le società sequestrate: oltre alla Xiare, la "Siciliana inerti e bituminosi s.r.l", la "Srl Valderice Costruzioni", la "Srl Coppola Costruzionì, la "Villa Coppola Srl', la "Snc Co.Ger di Coppola Tommaso & C.", tutte con sede a Valderice. Sigilli anche alla "C.R.E.A. Srl" di Custonaci e alle "Srl GMS Import Export" e "Erice Costruzioni Srl" che hanno sede legale a Trapani.
29/08/2008
Fonte: La Sicilia

Bravo Sindaco... Qualche segno di luce ogni tanto...

SESTO SAN GIOVANNI (MILANO) - "Davanti alla decisione del Sindaco di cancellare il nome di Pio La Torre dall'aeroporto di Comiso ho provato indignazione e vergogna e ho deciso, a parziale risarcimento di una storica figura della lotta alla mafia, di proporre alla Giunta di intitolare una delle vie che prossimamente inaugureremo proprio a Pio La Torre": lo afferma, in una nota, il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini. "In politica i gesti simbolici sono importanti - ha continuato Oldrini - ed è triste vedere come il nome di una persona che ha dato ciò che aveva di più prezioso, la propria vita, per combattere il cancro della mafia si veda oggi oggetto di una rimozione che sa di punizione per il partito nel quale militava". "A Sesto - ha concluso il Sindaco - intitoleremo una via a Pio La Torre perchè era un democratico, un uomo che ha combattuto per vedere la sua terra liberata dalla criminalità e perchè il suo nome, come quelli di Falcone e Borsellino, è un simbolo di quanto di meglio la Sicilia ha saputo esprimere in coraggio ed onestà".
29/08/2008
Fonte: La Sicilia

Ricordando Libero...

PALERMO - Tutti in fila, prima della commemorazione ufficiale con le corone d'alloro istituzionali, per deporre in un'ideale aiuola formata da diversi vasi colmi di terra un fiore alla memoria di Libero Grassi. Così è stato celebrato il ricordo dell'imprenditore, stamattina, in via Alfieri su quel quadrato di marciapiede dove l'industriale tessile cadde faccia a terra colpito alla nuca da un proiettile sparato dal mafioso Salvino Madonia. Quei vasi vuoti si sono presto riempiti di girasoli, rose, margherite, gerbere, piantati dai ragazzi e dai bambini, dai giovani di Addiopizzo ma anche da amici della famiglia Grassi e da imprenditori che una volta stringevano le mani agli estortori del racket dopo aver versato loro la tangente per Cosa nostra e ora sono testimoni consapevoli dell'accusa in diversi processi. I ragazzi hanno gridato "Viva Libero" e poi tutti in via Alfieri hanno applaudito. Erano presenti cinquecento persone un numero ridottissimo di palermitani rispetto a quelli delle manifestazioni che si susseguivano dopo le stragi del '92. Ma tra loro vi erano imprenditori e commercianti e rappresentanti di quelle associazioni che avevano lasciato Grassi da solo. È questa la "buona novita" come ha sottolineato la vedova Pina Maisano. C'erano Margherita Tomasello, Ettore Artioli, Rodolfo Guajana, Barbara Cittadini, Edoardo Governale, e uomini che erano sul libro paga del mafioso Totuccio Lo Piccolo e che hanno testimoniato contro Cosa nostra. Tanti nomi che la vedova Grassi, l'ex senatrice Pina Maisano, dice è meglio non fare ma che "sono un segnale di un sogno che poco a poo si avvera: il no alla mafia delle estorsioni"."È una novità - dice Maisano Grassi - oltre ad alcuni dei trecento imprenditori che hanno aderito ad Addio Pizzo hanno parteciapto anche quei cinquanta che sono stati appoggiati dall'associazone 'Libero futuro' nella loro decisione di denunciare gli estortori. Trecentocinquanta persone a Palermo che dicono no al racket, rispetto a ciò cui assistevamo quando èstato ucciso Libero è una gran cosa, si può definire un successo".
29/08/2008
Fonte: La Sicilia

mercoledì, agosto 27, 2008

Fichera freddato...

CATANIA - Hanno lavorato fino a tarda notte gli uomini della Polizia Scientifica a Catania, in via Cairoli, dove ieri sera è stato ucciso Sebastiano Fichera, 37 anni.L'uomo era un sorvegliato speciale ed è stato raggiunto da tre colpi di pistola calibro 7.65, due alla nuca, mentre era a bordo del suo scooter Honda Sh 300, due lo hanno colpito alla nuca e uno alla spalla. Fichera aveva precedenti per droga ed estorsione. L'uomo era ritenuto un elemento di spicco del clan Sciuto Tigna. Forse aveva un appuntamento con i propri killer, visto che il suo motorino è stato trovato posteggiato sul cavalletto, davanti al corpo senza vita davanti a una saracinesca di un vecchio capannone. Dal lato opposto si trova la scuola media "Francesco De Sanctis".
27/08/2008
Fonte: La Sicilia

martedì, agosto 26, 2008

Anniversario Grassi

PALERMO - Sarà ricordato, venerdì prossimo, con una serie di iniziative, l'imprenditore tessile Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto del 1991, per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Alle 9, in via Alfieri, dove fu ucciso a pochi metri dalla sua abitazione, è in programma la cerimonia di commemorazione. Le associazioni antiracket hanno invitato i cittadini a portare con sè un fiore da deporre. Alle 16.00, invece, partirà un giro in bicicletta per le strade di Palermo. Pina Maisano, la vedova dell'imprenditore, ha lanciato un appello "a partecipare alla commemorazione, alla pedalata e agli eventi serali in una giornata di memoria e di riconoscenza, ma anche di festa per una Palermo che sta voltando pagina. Quest'anno - ha detto - l'anniversario dell'assassinio di Libero avrà un valore diverso. La città è in fermento, si sta ribellando contro il pizzo". Lo scorso aprile la Corte di Cassazione ha confermato l'ergastolo per i mandanti e per il killer dell'imprenditore.
26/08/2008
Fonte: La Sicilia

Arrestato Morreale

Palermo, - I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato Antonino Fortunato Morreale, 40 anni palermitano, ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di Baucina (Palermo). Secondo gli investigatori Morreale, raggiunto da un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo su richiesta della locale Dda, e' uno dei postini di Bernardo Provenzano, avendo assicurato il flusso delle comunicazioni tra il boss dei boss all'epoca latitante e le famiglie mafiose. Morreale, arrestato dai carabinieri mentre si trovava a casa, e' stato rinchiuso nel carcere Ucciardone, e deve scontare una pena a 9 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa, emessa dalla III Sezione Penale del Tribunale di Palermo.
Fonte: Adnkronos

lunedì, agosto 25, 2008

Agire sui patrimoni...

PALERMO - "Affonderemo la mani nelle tasche della mafia. Cosa nostra agisce per conquistare il potere ed arricchirsi: noi colpiremo i guadagni illeciti dei boss". Annuncia "un impegno straordinario" nel contrasto ai patrimoni illegali di Cosa nostra il nuovo questore di Palermo Alessandro Marangoni, 57 anni, originario di Gorizia che si è insediato oggi nella questura del capoluogo siciliano. Ai giornalisti, che oggi ha incontrato, ha detto: "useremo tutti i mezzi che il governo ci ha dato e si appresta darci nelle indagini e nelle misure patrimoniali". "Finora abbiamo incassato una serie di vittorie nella guerra contro la mafia. Adesso l'obiettivo va consolidato nell'ottica del traguardo finale che è l'annientamento della struttura criminale". "Cosa nostra - ha aggiunto - sta ridisegnando la sua geografia, cerca di contrattaccare e noi dobbiamo essere pronti e tempestivi cercando di arrivare prima". Marangoni ha parlato dell'importanza di puntare sulle indagini per la cattura dei latitanti di mafia. "Molto è stato fatto - ha concluso - bisogna ora concentrarsi su quelli rimasti liberi e tagliare tutte le radici dell'organizzazione".E infine: "Il problema sicurezza, assai avvertito dalla gente, deve avere una risposta forte. Studierò cosa si può fare, tenendo conto dei mezzi a disposizione, per migliorare la nostra azione in questo ambito. Investiremo le risorse dando priorità alle esigenze della popolazione anche impiegando più poliziotti nelle strade". "C'è una forbice - ha aggiunto - tra la sicurezza reale e quella percepita dalla popolazione: dovremo lavorare anche su questo, convincendo i cittadini che molto sta cambiando in meglio". "Tenteremo di delocalizzare - ha concluso - gli aspetti di polizia amministrativa: ciò ci consentirà, probabilmente, anche di avere più risorse per la sicurezza".
25/08/2008
Fonte: La Sicilia